Economia

Federconsumatori, Istat: fiducia dei consumatori inverte rotta, pesa mancato calo prezzi

Federconsumatori diffonde un comunicato sulla base dei dati Istat sulla fiducia dei consumatori che evidenzia una situazione poco florida.

“Da tempo invitavamo alla cautela sui dati relativi alla fiducia dei consumatori: dopo l’entusiasmo iniziale dato dai primi cali del costo dell’energia, una volta visto che i costi di beni e servizi non sono affatto diminuiti ma son rimasti invariati, su livelli altissimi, l’ottimismo è svanito ed è scattato, purtroppo, un clima di generale sconforto – si legge nella nota -. Un andamento prevedibile, in un certo senso annunciato, a cui solo il Governo e le aziende possono rispondere con operazioni di ribasso dei prezzi e sanzioni a chi non effettua i dovuti adeguamenti”.

Nelle scorse giornate si è tenuta la commissione di allerta prezzi, insieme ad Adoc e Assoutenti in rappresentanza delle Associazioni dei Consumatori riconosciute dal CNCU. È così nato un dibattito sul tema. Le aziende in tale occasione secondo Federconsumatori hanno giustificato la situazione relativa al susseguirsi di aumenti che invece l’associazione considera “inammissibili”.

“Riteniamo sia giunto il momento di porre fine a questa situazione, per questo Federconsumatori ha proposto la realizzazione di Osservatori Territoriali presso le Prefetture, con la partecipazione delle Associazioni dei Consumatori riconosciute – prosegue il comunicato -. Questi condurranno delle serie e dettagliate azioni di monitoraggio sui prezzi di un paniere di beni, con un apposito applicativo, che dovranno condurre, in presenza di scorrettezze o fenomeni poco chiari, ad un tempestivo intervento sanzionatorio da parte di Mr Prezzi e delle Autorità preposte.

Dalle stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, con l’inflazione di questo periodo, ammontano a 2.443,60 euro annui a famiglia gli incrementi che non hanno lo stesso impatto per tutti. Sono molto più pesanti gli aumenti per le famiglie meno abbienti. Le rilevazioni dell’O.N.F. dicono inoltre che i cittadini continuano a ridurre i consumi di carne e pesce (-16,9%) e tra l’altro c’è pure uno spostamento verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati). Si ricerca sempre più assiduamente offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza. L’abitudine è adottata dal 49% dei cittadini. Infine si acquista poi nei discount (+11,9%).

“Questa dinamica accresce le disuguaglianze, le ingiustizie e le difficoltà nel nostro Paese: per questo si rende sempre più urgente che il Governo affronti questa emergenza con misure in grado di aiutare e sostenere in maniera strutturale e duratura le famiglie, specialmente quelle con minore possibilità di spesa – conclude la nota – . Si possono trovare i fondi per mettere in atto tali interventi attraverso il potenziamento della lotta ai fenomeni speculativi, all’evasione e all’elusione fiscale, nonché disponendo un aumento della tassazione su extraprofitti (non solo in campo energetico) e rendite finanziarie”.