Cronaca

Uccisa a coltellate, il movente del femminicidio della siciliana Patrizia Russo rimane un mistero

Un nuovo delitto, l’ennesimo, senza spiegazione. Rimane un mistero il movente del femminicidio di Solero (Alessandria), dove l’insegnante siciliana Patrizia Russo è stata uccisa brutalmente a coltellate.

Il marito, il 61enne Giovanni Salamone, ha confessato l’omicidio, ma i contorni della vicenda sono ancora tutti da chiarire.

Femminicidio di Patrizia Russo a Solero, mistero sul movente

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, Salamone avrebbe ucciso la moglie con almeno 6 coltellate nella casa in cui vivevano a Solero, in provincia di Alessandria. Lì si erano stabiliti da circa un anno dopo aver lasciato la Sicilia, per l’esattezza la provincia di Agrigento. Dopo aver commesso il delitto, il 61enne avrebbe contattato i carabinieri e confessato.

Tuttavia, l’uomo non avrebbe fornito alcun movente. “Non so perché l’ho uccisa”, le sue parole. L’uomo si trova adesso in carcere e le forze dell’ordine proseguono le indagini per ricostruire l’atroce femminicidio.

L’intera comunità è sotto shock, sia a Solero che ad Agrigento, città d’origine della vittima e del killer reo confesso. Questa sera nella Chiesa di San Prospero a Solero ci sarà una veglia per ricordare Patrizia Russo, l’ennesima vittima di femminicidio, l’ennesima donna vittima di violenza.

Il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, ha commentato sui social: “Oggi siamo di fronte a una tragedia che segna profondamente la nostra comunità: un caso di femminicidio che coinvolge una coppia molto conosciuta, affiatata, apprezzata, e che ha scosso le nostre anime, gettando un velo di tristezza sulle nostre vite. Questo drammatico evento ci ricorda che la violenza, in qualsiasi forma, è inaccettabile. È nostro dovere come comunità non solo condannare tali atti, ma anche lavorare insieme per prevenire simili tragedie in futuro. Dobbiamo essere vigili, ascoltare, e supportare chiunque possa trovarsi in una situazione di vulnerabilità. In questo momento di lutto desidero esprimere le mie più sincere condoglianze ai familiari e agli amici della vittima. Impegniamoci tutti a costruire un futuro in cui l’amore e il rispetto prevalgano sulla violenza. Ciao Patrizia”.

Le indagini

Gli inquirenti in queste ore stanno scavando nel passato della coppia. Patrizia e Giovanni si erano trasferiti dalla Sicilia al nord da meno di un anno: la donna lavorava come insegnante di sostegno in una scuola media, l’uomo invece era un agricoltore e commerciante di prodotti agricoli con una passione per l’attivismo ambientale. Pare che all’origine del trasferimento della coppia in provincia di Alessandria ci sia il lavoro della donna. E gli inquirenti non escludono che possa esserci proprio questo cambiamento di vita, assieme a una serie di presunti problemi economici, all’origine dell’omicidio. Altra ipotesi è che ci sia l’ombra della depressione dietro all’accaduto. Al momento, però, non ci sono conferme e serviranno ulteriori indagini per scoprire la verità.

Il viaggio in Sicilia

La sera prima dell’omicidio, la coppia era tornata da un viaggio in Sicilia per la raccolta delle olive. Non è chiaro se Salomone abbia agito mentre Patrizia ancora dormiva o al culmine di una lite. La Procura competente ha già disposto l’autopsia per chiarire i dettagli e la dinamica dell’accaduto.

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