In Sicilia si è provato a dimenticare il Covid per tutta l’estate, ma il bollettino giornaliero dei contagi ci dice chiaramente che il virus non si è per nulla dimenticato di noi.
Anzi. Attualmente siamo, di gran lunga, la regione con i numeri peggiori d’Italia e tra una settimana saremo la prima (forse insieme alla Sardegna) regione ad essere in zona gialla.
Ci andremo, però, il 23 agosto, con l’estate ormai agli sgoccioli, e alla fine è quello che tutti volevano. Perchè l’unico obiettivo vero, reale, in questa seconda estate pandemica, è stato chiaro fin dall’inizio che era il seguente: resistere.
Dei contagi, dei vaccini, dei no vax, dei ricoveri e dei morti di covid (sì, anche di loro, e anche di questo abbiamo il triste record), fregava poco a tutti.
C’era da far ripartire la macchina del turismo e c’era da far ripartire l’economia dopo mesi e anni disgraziati, quindi non si è chiuso un occhio, ma se ne sono chiusi due. Giusto o sbagliato che sia, magari lo vedremo nei prossimi mesi.
Perchè una cosa è chiara: conil Covid il futuro è sempre incerto, ma in Sicilia potrebbe esserlo ancora di più, anche se fino ad ora, in un modo o nell’altro, il sistema ha retto, soprattutto quello ospedaliero.
Dopotutto, l’occasione per chi vive di turismo era veramente troppo ghiotta per pensare alla pandemia.
In Sicilia, attualmente ci sono circa un milione e 700 mila turisti venuti dal resto d’Italia e del mondo. Un vero e proprio boom, con la stragrande maggioranza delle strutture sold out. Un agosto da record, e oggi, il picco dell’estate, qualsiasi struttura è riempita fino all’orlo. Nonostante i green pass, nonostante tutte le limitazioni del caso, nonostante il rischio di restrizioni (abbastanza soft a dire il vero).
I dati parlando chiaro. Il 96,6% delle camere disponibili sui principali portali della agenzie online sono occupate dal 13 al 16 agosto, il weekend lungo della festività estiva. Il dato emerge dall’indagine nazionale commissionata da Assoturismo Confesercenti al Centro Studi Turistici di Firenze e si basa su una rilevazione chiusa il 9 agosto scorso e, dunque, con ulteriori margini di crescita.
Un dato incoraggiante che supera la media di occupazione rilevata a livello nazionale (89,6%) e che colloca l’Isola tra le mete italiane preferite di questa estate insieme a Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Marche, Abruzzo, Puglia e Sardegna.
Dice Confesercenti: “Finora è andata molto bene: gli alberghi nelle località di mare sono pieni e anche per l’extralberghiero la percentuale di saturazione dell’offerta ricettiva è a livelli altissimi”, dice Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti e presidente regionale di Confesercenti Sicilia. Anche sul Green pass il giudizio è positivo.
“Sull’Isola l’impatto temuto per il settore della ristorazione che è stato denunciato altrove, non c’è stato o è stato minimo. Qui in estate, la maggior parte delle attività sposta il servizio all’esterno.
Gli imprenditori hanno accettato la misura- spiega Messina – anche se va resa meno onerosa e più facile da gestire per le imprese. Come associazione, consideriamo il Green Pass turistico un primo intervento per riuscire a convivere con questa malattia, soprattutto in vista dell’autunno. L’unica preoccupazione è che l’Isola possa diventare zona gialla e che la stagione possa chiudere in anticipo. L’ordinanza del Presidente Musumeci fa capire chiaramente che non siamo ancora fuori dalla pandemia, che sarà un autunno difficile e che occorre vaccinarsi e mantenere tutti un comportamento responsabile perché le imprese non si salvano lavorando due sole settimane in un anno.
In tutta Italia si parla di qualcosa come 13 milioni i turisti italiani: tre milioni in più rispetto al 2019 e 2,4 milioni sull’agosto 2020. Quattro milioni, invece, saranno i turisti stranieri sbarcati in Italia sull’onda dell’effetto positivo del lasciapassare europeo, presenza consistente, anche se lontanissima dal pre pandemia. Nella settimana di Ferragosto otto milioni i turisti in viaggio.
Numeri però che potrebbero cambiare rotta e finire presto. La zona gialla che incombe sulla Sicilia fa paura ai turisti e già sono arrivate le prime disdette.
Lo dicono i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che stimano un venti per cento di rinunce tra chi si appresta a viaggiare in Sicilia. Le segreterie sindacali guidate da Monia Caiolo, Mimma Calabrò e Marianna Flauto in una nota inviata al governo regionale si dicono “seriamente preoccupate per le segnalazioni che arrivano dagli albergatori sulle disdette che già stanno arrivando da parte di quei turisti che avevano prenotato dal 23 agosto in poi, data dalla quale la Sicilia dovrebbe passare in zona gialla”.
Secondo i sindacati di categoria, infatti, la situazione di incertezza avrebbe gravi ripercussioni anche sulla situazione occupazionale e in particolare sugli stagionali. “A pagarne le conseguenze di questa fine prematura dell’estate – dicono le tre segreterie – sono soprattutto i precari, i lavoratori che attendono la stagione turistica per poter trovare nuovamente occupazione”.
Dopotutto, l’equazione è semplice. Più gente arriva, più la Sicilia si riempie di persone e quindi aumentano le possibilità di contagio. Nell’Isola, oggi, ci saranno più di 7 milioni di persone.
Alberto Maringhini, primario di Medicina all’ospedale Civico di Palermo, ha parlato di “un contagio di importazione. Come avvenne nella seconda ondata, quando i nostri figli tornavano dalle università che stavano chiudendo, da aziende e uffici in smart working e noi, allora quasi esenti, ci ritrovammo con i nonni che morivano, dopo avere abbracciato i nipoti”.
I numeri li conosciamo e sono impietosi. Tre giorni sopra i 1000 contagi, ricoveri da record. Nessun dubbio che il 23 agosto andremo in zona gialla (cambierà “solo” la mascherina all’aperto e le persone al tavolo al ristorante, comunque), da vedere se si arriverà in grossa emergenza o comunque con una parziale frenata.
Proprio per questo presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha firmato un’ordinanza che, tra l’altro, vieta l’ingresso negli uffici pubblici alle persone prive del Gren pass. Il provvedimento prevede anche la ricognizione della popolazione non vaccinata e sedi fisse di vaccinazione nei Comuni con meno del 60 per cento di vaccinati.
L’ordinanza del governatore siciliano stabilisce che chi non è vaccinato dovrà utilizzare esclusivamente la modalità telematica per relazionarsi con gli uffici pubblici. E’ obbligatorio l’uso della mascherina all’aperto se in luoghi affollati, obbligo di tampone per partecipare a cerimonie se non si è completato il ciclo vaccinale e tampone obbligatorio anche per chi arriva dagli Usa.
“Oltre il novanta per cento dei ricoverati in terapia intensiva – sottolinea Musumeci – riguarda persone non vaccinate, numeri altissimi anche nei reparti di degenza ordinaria. Il protocollo per le cure domiciliari, così come avevamo promesso, è stato già approvato dal Comitato tecnico scientifico, ma non è possibile fare finta di niente”.
“Potremmo vivere – aggiunge – un Ferragosto sereno e un’estate tranquilla e dare sicurezza ai nostri concittadini. Serve, però, un maggiore senso di responsabilità da parte di tutti, ma soprattutto di quella minoranza che questo senso di responsabilità lo ha smarrito”.
Il costo del tampone molecolare per il contestuale rilascio del Green pass è sempre a carico del richiedente. Così come i tamponi rapidi nei drive in per i soggetti non vaccinati. E’ obbligatorio portare la mascherina sempre con sé e di indossarla anche in tutti i luoghi aperti al pubblico particolarmente affollati.
Alle cerimonie private si potrà partecipare solo con tampone effettuato nei due giorni precedenti, ad eccezione di chi ha completato il ciclo vaccinale. Dal 14 al 16 agosto i sindaci provvedono a disporre misure di contenimento quali il divieto di falò in spiaggia e di assembramento, l’obbligo di mascherine nei luoghi turistici particolarmente frequentati. Infine, obbligo di tampone, nei porti e aeroporti siciliani, anche per chi arriva dagli Usa o via abbia transitato nei 14 giorni precedenti. Il controllo è già previsto per chi proviene da Malta, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia e Paesi Bassi.
A molti, e non solo all’opposizione, quest’ordinanza è sembrata tardiva. Anche vero che chi oggi critica dimentica le loro reazioni quando, settimane addietro, Musumeci invocava più controlli e più rigore. Ora il Governatore è accusato proprio di poca decisione e di aver reagito quando ormai era troppo tardi. E’ chiaro a tutti però che la cosa più importante, salute a parte, non solo in Sicilia ma dappertutto era quella di salvare la stagione turistica.
Sotto accusa è finita la mancanza di controlli di questi primi mesi di estate siciliana. Il governo regionale non ha imposto alcuna richiesta di green pass o tampone per chi arrivava sull’isola tranne dalle zone considerate ad alto rischio.
Nessuna richiesta neanche per chi si imbarcava per le isolee minori, la cui popolazione era stata a suo tempo immunizzata con l’obiettivo di creare i centri Covid free. Obiettivo, come abbiamo visto, fallito.
In più che il problema dei tamponi: a molti non è piaciuto il fatto che ai non vaccinati saranno fatti solo a pagamenti.
Alla base di tutto, poi, c’è che la Sicilia, a livello di vaccini, è diventato un caso nazionale. La Regione è l’ultima regione in Italia per immunizzazione degli over 80 (scoperti al 21%), ultima nella fascia 70-79 anni (con più di 90mila non vaccinati), e ben 153mila persone tra i 60 e 69 anni che non hanno ricevuto alcuna dose.
Percentuali più alte, ma inferiori al resto del Paese, nelle altre fasce di età: solo uno su due di quelli che hanno tra i 12 e i 39 anni hanno fatto il vaccino. Probabilmente a pesare c’è stata una sfortunata coincidenza, all’inizio della campagna, con molti casi di vittime che poi, si è scoperto, non avevano nessuna correlazione con il vaccino.
L’Isola ha anche il record di morti, con un indetikit attuale ben preciso: over 50 e con patologie. E soprattutto non vaccinato.
Ma nonostante questo, la Sicilia non ha nessuna intenzione di non festeggiare l’evento dell’Estate. Tanti gli appuntamenti in giro per l’Isola. Eccone alcuni. Stasera alla Tonnara Florio, a Palermo il concerto di Arisa. La cantante sarà infatti la protagonista del secondo appuntamento della rassegna musicale promossa dal gruppo Zaharaziz e sponsorizzata da Karol strutture sanitarie.
A Gangi si svolge invece la quinta edizione di “Una montagna di luoghi”, che da giovedì 12 a domenica 15 agosto propone tanti eventi interessanti, con performance artistiche che vogliono essere anche un’occasione per incontrare la natura incontaminata del luogo. ArcheOfficina organizza visite guidate alla catacomba paleocristiana di Villagrazia di Carini. Nel suggestivo scenario offerto dal Colonnato dei Domenicani, oggi denominato San Tommaso Congress Hall, a Linguaglossa domenica 15 si terrà il concerto di Niccolò Fabi, che chiuderà la rassegna musicale “Sotto il vulcano”.
Il 16 agosto a Messina (Arena Villa Dante) il primo concerto in Sicilia dei Subsonica, che replicheranno martedì 17 agosto a Zafferana Etnea (Anfiteatro Falcone e Borsellino). Martedì 17 agosto a Messina e giovedì 19 a Zafferana sarà la volta di Aiello.
Martedì 17 agosto, dall’altra parte della Sicilia, e cioè a Partanna (Anfiteatro Lucio Dalla), il concerto di Umberto Tozzi, che l’indomani (18 agosto) sarà invece a Zafferana.
Parte venerdì 20 agosto da Enna (Castello di Lombardia) il minitour di Gianna Nannini: sono quattro le tappe in Sicilia della rocker senese. Sabato 21 agosto sarà infatti a Taormina (Teatro Antico), il 23 agosto a Campobello di Mazara (Cave di Cusa) e il 24 a Cefalù (Castello Bordonaro)