L’8 marzo viene celebrata la Festa della Donna, istituita ormai da oltre 110 anni: la prima volta infatti risale al 1911. Ecco perché questo giorno è stato scelto per omaggiare tutte le donne e qual è il vero significato di questa data.
L’idea della festa da dedicare alla donna nasce da Clara Zetkin, politica tedesca impegnata nella lotta per i diritti delle donne. La proposta per istituire la giornata internazionale della donna venne fatta nel 1910, in seguito a due eventi in particolare: nel 1908, a New York, 15mila donne sfilarono in marcia per chiedere il diritto di voto, equità nei salari e orari di lavoro più brevi; l’anno dopo il Partito Socialista d’America proclamò la prima giornata nazionale della donna. Da qui la proposta della Zetkin, approvata all’unanimità alla Conferenza internazionale delle donne lavoratrici a Copenaghen. La scelta dell’8 marzo fa invece riferimento a uno sciopero delle donne russe, iniziato il 23 febbraio 1917 (data che corrisponde al nostro 8 marzo) a san Pietroburgo e durante la quale le donne sfilarono per le vie della città protestando contro la fame e chiedendo il ritorno a casa dalle trincee di figli e mariti.
L’8 marzo è consuetudine regalare le mimose alle donne. Questa tradizione è nata a New York, nel 1908, quando un terribile incendio in una fabbrica provocò la morte di tante lavoratrici. Proprio accanto al luogo della tragedia si trovava un albero di mimose. In Italia questa pianta viene considerata simbolo della donna grazie alla scelta dell’Unione Donne Italiane, dovuta anche al fatto che è tra le poche disponibili nel mese di marzo.
Anche Google celebra la Giornata internazionale della donna dedicandole il Doodle di oggi: “Il doodle della Giornata internazionale della donna 2022 ci fa viaggiare in tutto il mondo offrendoci uno sguardo sulla vita quotidiana delle donne di culture diverse. Una serie di illustrazioni propone lavoro, famiglie e comunità raccontate al femminile”. “Celebrare i progressi compiuti lungo il percorso è parte di ogni viaggio” spiega Google, che propone un excursus sule donne “fonte d’ispirazione” che “in Google e non solo stanno creando un futuro più equo”.