Trapani

Festa vip a Selinunte, interrogazione parlamentare del Pd: al QdS parla il direttore del Parco

“In due anni siamo riusciti a far rinascere uno dei parchi archeologici con maggiori attrattive dalla Sicilia, i turisti e i visitatori che arrivano vanno via soddisfatti, ma per poter lavorare servono risorse finanziarie”. Dieci giorni dopo la polemica finita anche sul Corriere della Sera, in un editoriale firmato da Gian Antonio Stella, a parlare della festa privata svoltasi tra i templi di Selinunte è il direttore del Parco, Felice Crescente. Contattato dal Quotidiano di Sicilia, Crescente prova a fare chiarezza su ciò che è accaduto a metà luglio in uno dei siti simbolo dei beni culturali presenti nell’isola. Il caso, però, è destinato ad avere degli strascichi: il Partito democratico ha presentato una interrogazione parlamentare all’Ars per chiedere chiarimenti al governo Schifani sulla gestione dell’area archeologica.

I vip a far nottata

Al centro dell’attenzione è finito un evento organizzato da Gather Investing, società londinese per il 75 per cento di proprietà del 46enne Giovanni Bonaccorso. Due serate, una delle quali con cena e discoteca a ridosso del tempio E, a cui hanno preso parte personaggi più o meno noti al grande pubblico, ma comunque appartenenti a una cerchia ristretta. Tra questi, il più conosciuto è probabilmente il calciatore Jorginho, uno dei calciatori della nazionale italiana più criticati ai recenti campionati europei.

A far discutere nelle ultime due settimane non è stato però il parco invitati quanto la trasformazione dell’area archeologica in location di lusso riservata. Sul Corriere, il giornalista Gian Antonio Stella ha scritto: “Scusate: è questa la valorizzazione del nostro patrimonio artistico, monumentale e paesaggistico che hanno in mente i nuovi padroni della cultura italiana per dare aria fresca all’oppressivo vecchiume sinistrorso? – si legge in un pezzo pubblicato il 23 luglio – Davvero il parco archeologico più esteso d’Europa sulla costa meridionale della Sicilia ha bisogno che qualcuno porti visibilità alla sua acropoli tra le più famose del pianeta?”

La sostenibilità dei parchi

A replicare a Stella è Felice Crescente, direttore del parco archeologico, citato nel pezzo pubblicato sul Corriere in cui viene ricordata la nomina a direttore a fronte di una laurea in Scienze agrarie. “In quell’articolo c’è tanta retorica e si sorvola su ciò che significa guidare un parco vastissimo, che soltanto a Selinunte conta 280 ettari, e che fa 350mila presenze all’anno nonostante le croniche difficoltà sul fronte infrastrutturale – dichiara Crescente –. La polemica sull’evento di metà luglio è stata messa in piedi ma poggia sul nulla. Siamo un parco che ha una sua autonomia di bilancio e che riceve dalla Regione pochissime risorse, quelle per il pagamento del personale ma consideri che praticamente non ne abbiamo più”. Partendo da qui, Crescente sottolinea l’esigenza di trovare le risorse per garantire la manutenzione ma anche fare investimenti: “Contiamo sugli introiti derivanti dagli ingressi, ma non bastano. È per questo che ci siamo aperti alla possibilità di ospitare eventi privati, ma far passare il messaggio che tutto avvenga sotto banco come a voler favorire qualcuno è scorretto – continua il direttore –. L’uso dei siti archeologici con questo tipo di finalità è previsto dal ministero e l’affitto degli spazi disciplinato da un prezziario”.

Ma quanto è costato l’evento organizzato da Gather Invest? “Ci aggiriamo sui 20mila euro per due serate – rivela il direttore del parco –. Affittare i nostri spazi è una possibilità aperta a tutti, tenendo in considerazione che abbiamo diversi siti e ognuno di essi, in base al livello di attrattività, ha un costo”. “Tutto in ordine”
Crescente sottolinea poi come l’organizzazione di eventi privati avvenga in maniera tale da non compromettere l’esperienza per i visitatori dell’area archeologica. “Ogni tipo di iniziativa inizia quando i turisti sono andati via e i luoghi vengono sgomberati per tempo in modo tale che l’indomani mattina il parco possa essere riaperto senza alcun tipo di problema”, assicura il direttore. Per Crecente, se di oltraggio al paesaggio si deve parlare allora l’attenzione va spostata altrove: “Io mi chiedo come nessuno ricordi che ci troviamo in un parco di una bellezza incredibile e che però all’orizzonte, neanche troppo lontano, ha le pale eoliche. Quelle sì che sono uno scempio costante alla vista”. Guardando al prossimo futuro, il direttore del parco annuncia investimenti: “Siamo riusciti ad avere oltre un milione di euro di avanzo d’amministrazione che potremo investire per interventi migliorativi di cui godranno i visitatori, gli stessi che quando vanno via lasciano recensioni sempre positive”, conclude Clemente.

L’interrogazione del Pd

A volerci vedere chiaro, però, è il Partito democratico, che in questi giorni ha depositato una interrogazione rivolta all’assessore ai Beni culturali per capire se il governo Schifani sia a conoscenza delle modalità con cui il parco archeologico di Selinunte viene gestito. “Tali incresciose situazioni – si legge nel testo che ha come primo firmatario il deputato Fabio Venezia – sono state già segnalate in altri siti di rilevante importanza del territorio siciliano. Non appare assolutamente opportuno utilizzare questi siti per questi scopi senza che peraltro vi siano delle prescrizioni particolari che impongono il rispetto di determinate regole a garanzia e tutela dei beni che vi sono custoditi”. Con l’interrogazione, il Pd chiede anche di conoscere i dettagli delle concessioni: “Secondo quali norme e procedure siti di straordinario valore culturale vengono concessi ai privati, sulla base di quali tariffari vengono determinati i prezzi e quali regole, se ci sono, vengono imposte a questi ultimi per la tutela dei luoghi concessi”, è una delle domande poste al governo Schifani.


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