Brevi

Fiera del Mediterraneo, Luparello: “Sia un polo per il turismo”

Noi vogliamo investire sulla Fiera del Mediterraneo per farla diventare il punto di riferimento di eventi e manifestazioni internazionali e puntiamo a raddoppiare le presenze turistiche a Palermo in 5 anni. Il candidato del centro-sinistra Franco Miceli, invece, punta sulla tassa di soggiorno come la panacea di tutti i mali.

Ma i dati attuali sui flussi turistici sono decisamente imbarazzanti, Palermo è la quinta città d’Italia per numero di abitanti, con i suoi 193 siti tra teatri, musei, gallerie d’arte e biblioteche, si colloca all’ottavo posto nel Paese tra le città con il più grande patrimonio culturale e può vantare un’offerta paesaggistica ed enogastronomica tra le più invidiate al mondo. Eppure la nostra città, prima del Covid, era appena al 32esimo posto tra le mete turistiche italiane e contava poco meno di 1,6 milioni di presenze contro i 31 milioni di Roma, i 13 milioni di Venezia, gli 11 milioni di Firenze o gli oltre 3,5 milioni di Napoli. 

Con questi dati, salvo immaginare tariffe insostenibili e che non prevedano esenzioni per i primi giorni o riduzioni per bambini e anziani, la tassa di soggiorno avrebbe un valore inferiore ai 2 milioni di euro; una cifra che può e deve essere reinvestita nell’ampliamento dell’offerta di servizi ai turisti ma che è assolutamente insufficiente e sarebbe sprecata per finanziare tutto quello che Miceli promette. Lui ha scritto nel suo programma che vuole spendere i soldi che i turisti pagano con la tassa di soggiorno per comprare spazi promozionali nelle altre fiere fuori dalla nostra regione e, sempre con la tassa di soggiorno, vuole costituire un’Authority del turismo. 
Franc…amente: sono sciocchezze! 
Dopo aver fatto emigrare tanti giovani, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è far emigrare pure gli eventi.