“Scenario e prospettive di ripresa della filiera turistica in Sicilia”, il titolo dell’analisi presentata da Intesa Sanpaolo e Srm, Centro Studi collegato al Gruppo bancario, ha illustrato tre scenari per l’imminente stagione estiva in Sicilia.
Dai tre scenari elaborati da Srm, che si distinguono per la velocità della ripresa, emerge una crescita della domanda turistica nell’isola con valori tra 7,1, 9,4 e 11,4 milioni di presenze, rappresentando rispettivamente il 47%, il 62,5% e il 75,1% del potenziale espresso nel 2019. In particolare, si prevede una ripresa più veloce del turismo domestico rispetto a quello internazionale. In termini di valore aggiunto, si stima che in Sicilia la ripresa della domanda turistica possa far recuperare tra 99,4 milioni, 270 milioni e 406,8 milioni di euro a seconda delle tre ipotesi considerate, con un relativo impatto sulla ricchezza totale dell’area tra lo 0,12%, lo 0,34% e lo 0,51% . Considerato che il peso della filiera turistica sul totale dell’economia regionale è del 9,6%, il recupero della ricchezza nella regione si presenta più contenuto rispetto al dato nazionale sia per la più debole ripresa della domanda straniera, sia per un minore effetto moltiplicativo di ricchezza del turismo locale.
Ne abbiamo parlato con Pierluigi Monceri, Direttore Regionale Lazio, Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo.
Direttore, Lei di recente si è confrontato con gli imprenditori del comparto turistico siciliano. Come si sta preparando il turismo siciliano all’arrivo della stagione estiva 2021?
“Quello che abbiamo percepito e condiviso, è che si tratterà di un turismo prevalentemente nazionale sul quale lavorare sia attraverso l’ampliamento del target che lo sviluppo di alcuni trend, insieme al fattore che fa riferimento alla qualità”.
Cosa ci dice del target?
“Per quanto riguarda il target, bisogna puntare molto sulla clientela nazionale e sperare che ci sia un aumento significativo di presenze da Lazio e Lombardia, due regioni dalle quali, secondo gli ultimi dati del 2019, provengono la maggior parte delle presenze di turismo interno in Sicilia. Bisogna cogliere e sviluppare alcuni trend come il turismo sportivo e quello sostenibile e continuare a puntare sulla qualità. Un altro punto sul quale ci siamo confrontanti è favorire un ricambio generazionale con l’inserimento delle nuove generazioni, sensibili agli strumenti e al linguaggio del digitale, nel board delle strutture alberghiere”.
Quali sono le misure messe in atto dal vostro Gruppo a sostegno del turismo siciliano?
“Siamo consapevoli che il rilancio dell’economia siciliana passi dal sostegno dell’attività turistica, attorno alla quale ruotano dei volumi importanti. Ed è per questo che, con orgoglio, posso dire che siamo stati forse l’unico Gruppo a favorire una moratoria di 24 mesi con il solo pagamento degli interessi. Si tratta di una agevolazione importante e un motivo di maggior serenità per gli imprenditori di questo settore. Abbiamo allungato i finanziamenti finalizzati a sostenere gli investimenti da sei a quindici anni, e contiamo di arrivare fino a 20 anni. Sin dalle prime fasi dell’emergenza sanitaria, abbiamo messo in campo misure significative per le aziende turistiche: un plafond di due miliardi di euro a sostegno della liquidità, un accordo con Federalberghi che ha permesso la sospensione per 24 mesi delle rate. Nel 2020, abbiamo sostenuto il comparto erogando finanziamenti a medio-lungo termine, a famiglie e imprese, compresi gli interventi per il Covid -19 per oltre 1,5 miliardi di euro. Abbiamo inoltre concesso circa 30 mila moratorie per un debito residuo di oltre due miliardi e favorito oltre 15 accordi regionali di filiera”.