Cronaca

“Affari” in tempo di crisi energetica, contrabbando di gasolio: 2 indagati

La Guardia di Finanza di Agrigento, assieme all’ufficio delle Dogane di Porto Empedocle, ha eseguito un sequestro preventivo pari a 1.258.317 euro. Destinatari due amministratori di una ditta di Licata, accusati di aver messo in piedi un vero e proprio “contrabbando” di gasolio.

Un “affare” illegale, ancora più grave in periodo di caro carburanti e di crisi energetica. Ecco i primi dettagli sull’operazione della Guardia di Finanza e il maxi-sequestro.

Licata, contrabbando illegale di gasolio agricolo: due indagati

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, gli amministratori di una nota società dedita al commercio di carburanti con sede a Licata, marito (M.C.) e moglie (V.G.), avrebbero commercializzato illegalmente ben 4 milioni di litri di gasolio agricolo. Così facendo, hanno alimentato il mercato di contrabbando di gasolio e carburanti e messo in piedi una maxi frode fiscale.

Il sequestro eseguito dai militari della Guardia di Finanza riguarda denaro, beni immobili e mobili per un valore complessivo di quasi 1,3 milioni di euro. In particolare, i finanzieri hanno posto sotto sequestro: 8 conti correnti, 5 conti deposito e titoli, 4 abitazioni, 18 terreni, un’automobile e un motociclo.

I due coniugi licatesi, avrebbero portato avanti la loro truffa utilizzando documenti falsi (come 62 libretti Uma intestati ad agricoltori ignari), fatture false (sarebbero circa 4.517) e documenti di trasporto altrettanto falsi. Secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbero venduto gasolio per autotrazione a terzi evadendo Iva e accise previste dalla legge.

Continuano le perquisizioni delle autorità competenti, con il supporto di un pastore tedesco della compagnia di Punta Raisi specializzato nella ricerca di denaro contante nascosto, per cercare eventuali soldi nascosti dagli indagati.

Immagine di repertorio