PALERMO – “La finanziaria regionale è diventata un’Araba fenice. Tutti sanno che esiste, ma nessuno ne vede gli effetti. Oltre un miliardo e mezzo di fondi non trovano ancora attuazione per l’inerzia che dura da circa due mesi. Vogliamo sapere di chi è la colpa, governo regionale o nazionale, se le risorse stanziate nella legge di stabilità non arrivano alle imprese, ai comuni, ai lavoratori stagionali, ai sanitari che hanno affrontato il covid-19 ed ai professionisti. Basta con le prese in giro, qualcuno si assuma la responsabilità”.
Lo affermano Vincenzo Figuccia e Danilo Lo Giudice, deputati regionali dell’Udc, che ieri hanno indetto una conferenza stampa sulla rimodulazione dei fondi Poc.
“Ci risulta – continuano – che finora ci siano state solo interlocuzioni con Roma, ma mancano le carte e gli atti propedeutici per la rimodulazione dei fondi Poc che deve essere autorizzata prima dal ministero della Coesione e poi, con una delibera, dal Cipe. è il caso di chiedere conto sulla sua azione all’assessore all’Economia Armao. L’esponente del governo regionale non può continuare con la ‘melina’ sul tema”.
“Servono fatti – aggiungono Figuccia e Lo Giudice – che finora non ci sono stati. Il mondo produttivo siciliano e settori come il turismo, in particolare, non possono aspettare ancora mesi per gli aiuti finanziari previsti nella legge di stabilità regionale.
Continuando così, tante attività economiche non supereranno l’estate e saranno costrette a chiudere”.
I due deputati dell’Udc, che hanno presentato anche un’interrogazione parlamentare sui fondi Poc, hanno puntato il dito anche sulla spesa di questi fondi con nessun progetto, prima del Covid-19, giunto alla liquidazione.