La riforma del fisco è ormai pronta, preparata dall’esecutivo Meloni e pronta ad arrivare in consiglio dei ministri entro metà marzo.
I cambiamenti saranno piuttosto drastici, con diverse novità previste per i contribuenti italiani: tre aliquote invece di quattro, tetto alle detrazioni in rapporto al 730, risparmi fino a 1100 euro l’anno per le fasce di reddito
Il governo, inoltre, starebbe pensando anche al superamento dell’Irap e a nuovi meccanismi di tassazione per le imprese attraverso la riduzione dei crediti d’imposta. Cambieranno anche le modalità degli accertamenti fiscali: i controlli sulle imprese si divideranno in due, con il concordato preventivo biennale per le più piccole e il coordinamento della cooperative compliance. Il tutto con una soglia di accesso più bassa e un sistema premiale più vantaggioso.
La novità più “succulenta” della riforma sull’Irpef è il passaggio da quattro a tre scaglioni di reddito con riduzione delle aliquote relative dopo la precedente riduzione operata dal Governo Draghi che li aveva portati da cinque a quattro.Il gruppo di studio del ministero ha tentato di elaborare una serie di proposte. Attualmente i contribuenti italiani sono divisi in quattro fasce. La prima è quella di 15 mila euro di reddito, sottoposta a un prelievo del 23%, seguita da quella tra 15 a 28 mila euro, con un prelievo del 25%. La terza è rappresentata dai contribuenti in possesso di un reddito tra 28 a 50 mila con un prelievo del 35%. Infine, oltre i 50 mila, l’aliquota è al 43%. Il progetto del governo, stando a quanto riportato anche da “Il Messaggero” è la fusione tra i due scaglioni centrali, che garantirebbe un risparmio per chi guadagna tra i 28 e i 50 mila euro. Secondo i primi calcoli chi ha un reddito di 20 mila euro avrebbe uno sgravio di 100 euro annui. Con un reddito di 35 mila il taglio dell’Irpef ammonterebbe a 400 euro. Chi guadagna 50 mila euro invece risparmierebbe fino a 700 euro di tasse.
Nel caso in cui il contribuente giungesse a 60 mila euro, si garantirebbe un risparmio pari a 1140 euro. Per coloro i quali si trovaino nei due scaglioni si pensa anche a introdurre una aliquota più vantaggiosa al 20%. La riforma sull’Irpef pensata dal governo punterà sul cosiddetto Quoziente Familiare, vale a dire formando un sistema che tassa i cittadini tenendo conto del numero di figli a carico. Per recuperare il mancato gettito si ricorrerà a una revisione e riduzione di agevolazioni fiscali, detrazioni e deduzioni per un totale di oltre 600 miliardi. Secondo il Preconsuntivo del bilancio dello Stato diffuso dal Mef nel 2022 l’Irpef ha portato alle casse dell’erario 205,8 miliardi di euro, di cui 81 proverrebbero dai dipendenti del settore pubblico e 85,6 dai dipendenti del settore privato. Le entrate tributarie complessive nel 2022 sono state 544,5 miliardi. L’Iva, pagata dai consumatori finali, vale 171,6 miliardi.