Gli attivisti del gruppo “Siamo tutti in codice rosso” nella mattinata di ieri hanno organizzato un flash mob davanti la sede provinciale dell’Asp di Messina. “L’obiettivo – come ha spiegato Samadhi Lipari, uno degli organizzatori – è stato quello di chiedere al nuovo dirigente generale un impegno a istituire un tavolo permanente con le parti sociali, inclusi i comitati di cittadini, per progettare il futuro a lungo termine della sanità locale”.
Il cancello e l’atrio antistante l’ingresso dello stabile sono stati tappezzati con locandine dove si legge la scritta “Più ospedali, meno affari” e altre frasi legate alle numerose rivendicazioni, con manifesti che erano già apparsi nei mesi scorsi davanti ai presidi ospedalieri di Milazzo e Barcellona: “nell’intero territorio della Valle del Mela, abitato da oltre 150 Mila persone, che paga da anni scelte scellerate, condite da vergognose logiche di spartizione di fondi pubblici e poltrone”.
“Si sa – continuano – il modello aziendale della sanità muove soldi, tanti soldi, per questo le posizioni di comando sono ambite dalle forze politiche che governano la Regione, anche in ottica di clientela elettorale. Ma questo non è più accettabile. Le condizioni della sanità nella Valle del Mela sono evidentemente disastrose e mettono quotidianamente in pericolo la vita delle persone”.
Durante la protesta al neo-commissario straordinario dell’Asp di Messina Giuseppe Cuccì sono state fatte richieste ben precise:
Il neo commissario Giuseppe Cuccì, incontrando gli attivisti, ha fornito delle rassicurazioni, affermando, in particolare che si impegnerà per ridurre le carenze della rete sanitaria locale, puntando a riaprire il pronto soccorso di Barcellona. “Non consentiremo che rimangano solo parole – precisano gli attivisti –. Vigileremo anche sull’impegno dei sindaci del territorio e sulla loro capacità di coinvolgere e ascoltare le parti portatrici di interessi nella rilancio della sanità locale”.
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