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Floyd Mayweather vuole squadra Nba, offerta da oltre 2 miliardi

Floyd Mayweather è disposto a investire un bel po’ del suo patrimonio per diventare proprietario di una franchigia Nba, come ha raccontato lui stesso parlando a un evento a cui era invitato. La superstar della boxe ora in pensione ha spiegato di aver lavorato insieme al suo socio in affari Brent Johnson per arrivare a un accordo, mettendo sul piatto un’offerta che supera i due miliardi di dollari per diventare azionista di maggioranza di una squadra Nba. L’obiettivo dichiarato è quello di mettersi a capo di una delle eventuali franchigie che potrebbero nascere a Las Vegas e Seattle a seguito di un eventuale Draft di espansione a cui la lega sta pensando da tempo, senza però trascurare quello che accade all’interno delle 30 squadre sparse in giro per gli Stati Uniti.

Tra le squadre al momento già presenti in Nba, i Phoenix Suns sono l’unica in vendita dopo lo scandalo che ha colpito l’attuale proprietario Robert Sarver – squalificato e multato e poi costretto a mettere sul mercato la squadra (insieme anche alle Phoenix Mercury di WNBA) dopo le forti pressioni arrivate dai giocatori e dai media. Stando a quanto riportato nelle scorse settimane da Espn, il prezzo fissato per la vendita dei Suns dovrebbe superare i 2.35 miliardi di dollari investiti da Joe Tsai per mettere le mani sui Brooklyn Nets (l’attuale record che probabilmente verrà superato nei prossimi mesi).

La situazione Sarver inoltre mette in mostra anche i possibili ostacoli che la candidatura di Floyd Mayweather dovrebbe poi superare: l’ex pugile infatti ha un curriculum pieno di guai legati alle spalle, con una lunga lista di accuse di abusi domestici (in due occasioni si è anche dichiarato colpevole, avendo scontato anche una condanna a 90 giorni di carcere). In una lega così attenta ai diritti e ai messaggi lanciati dai suoi uomini di punta, i tanti soldi di Maywaether potrebbero non bastare a far cambiare idea alla Nba.