Siracusa

Fondazione Inda già proiettata al 2020 dopo una stagione di grandi successi

SIRACUSA – La Fondazione Inda (Istituto nazionale per il dramma antico) di Siracusa ha reso noto il programma per il 2020 delle rappresentazioni classiche al teatro greco aretuseo. Si tratta de Le Baccanti di Euripide, Ifigenia in Tauride di Euripide, e la commedia Le Nuvole di Aristofane.

Il tema che accomuna le tre opere della 56° stagione è quello delle “verità nascoste”, scene e personaggi che si presentano in maniera opposta rispetto a quello che sono davvero. A partire dall’ultima tragedia di Euripide, Le Baccanti, un mosaico impossibile da comporre, dove ogni verità adombra il suo contrario, a Ifigenia in Tauride, dove ogni realtà cui si credeva si rivela falsa, alle Nuvole, dove ogni fede in certe soluzioni, in certa “nuova cultura”, si rivela illusoria.

Il presidente della Fondazione Inda, Francesco Italia, il consigliere delegato, Mariarita Sgarlata, e il sovrintendente, Antonio Calbi, hanno dichiarato che “L’obiettivo della prossima stagione 2020 è quello di consolidare il risultato eccezionale registrato quest’anno, con numeri da record, e continuare la sfida di coniugare tradizione e innovazione”.

Ifigenia in Tauride sarà rappresentata al Teatro Greco per la terza volta dopo le edizioni del 1933 e del 1980 (regia di Lamberto Puggelli e Anna Maria Guarnieri nel ruolo di Ifigenia). La tragedia di Euripide, rappresentata per la prima volta tra 414 e 412 a.C, racconta come, grazie all’intervento di Artemide, Ifigenia sia stata salvata durante il sacrificio compiuto dal padre, Agamennone. Trasferita in Tauride e divenuta sacerdotessa al tempio di Artemide, incontrerà il fratello Oreste, tormentato dalle Erinni dopo il matricidio, senza riconoscerlo. Il riconoscimento, la beffa ai danni del re locale, Toante, e la fuga felice per mare rendono questa tragedia, a lieto fine, uno dei pochi esempi di tragi-commedia della drammaturgia euripidea. Le Baccanti vengono rappresentate a Siracusa per la settima volta. La prima, quasi un secolo addietro, nel 1922. Poi nel 1950 con Vittorio Gassman nel ruolo di Dioniso e Arnoldo Foà in quello di Cadmo, nel 1980 (regia di Giancarlo Sbragia e Michele Placido nelle vesti di Dioniso), nel 1988 (regia di Walter Pagliaro e Paolo Graziosi come Dioniso), nel 2002 (regia di Luca Ronconi con Massimo Popolizio nei panni di Dioniso), e nel 2012 (regia di Antonio Calenda e Maurizio Donadoni protagonista).

La tragedia, scritta da Euripide nel 405 a.C. e rappresentata postuma, narra l’arrivo a Tebe, del dio Dioniso, che ha assunto forma umana per punire, travolgendone le menti, le donne tebane che hanno dubitato della sua nascita divina. Solo il re Penteo sembra deciso ad opporsi alla follia ispirata dal dio. Quando le donne si recano sul monte Citerone per celebrare i misteri bacchici, Penteo si lascia convincere dal dio a seguirlo, travestito da donna, sul monte. La madre di Penteo, Agave e le baccanti in preda al delirio dionisiaco lo scambiano per un leone e lo fanno a pezzi. Quando Agave torna in sé, riconosce con orrore il capo del figlio nel trofeo che credeva la testa di un leone La vendetta del dio è compiuta. Infine Le Nuvole di Aristofane rappresentata al Teatro Greco di Siracusa per la quarta volta. Le precedenti nel 1927, (primo anno in cui la Fondazione Inda decise di aprire alle commedie il proprio programma di rappresentazioni classiche), 1988 e 2011. Le Nuvole fu rappresentata per la prima volta ad Atene, alle Grandi Dionisie del 423 a.C.