PALERMO – Alla fine del primo semestre del 2022, la spesa certificata dalla Regione Siciliana in merito al Fesr 2014-2020 ammonta a circa 2,25 miliardi di euro ovvero il 53% programma. I dati aggiornati a fine ottobre 2021 sul portale Cohesion Data della Commissione europea indicavano una certificazione pari a 2,17 miliardi di euro, ovvero il 51% del budget.
Il Fesr 2014-2020 ha un ammontare complessivo per l’Isola di 4,3 miliardi di euro. L’obiettivo del target di spesa fissato al 31 dicembre 2021, pari a 2 miliardi e 249 milioni di euro può dirsi raggiunto ma risulta evidente che tanta strada deve essere percorsa da qui alla scadenza perentoria del 31 dicembre 2023.
Per il raggiungimento del totale relativo al settennio, ai 2,25 miliardi di euro certificati bisogna aggiungere circa 1,4 miliardi da certificare entro la fine del 2023. Così si arriverebbe a circa 3,7 miliardi, cui va aggiunto circa un 20% in più da parte di Regione e Roma per arrivare ai già citati 4,3 miliardi di euro.
La Regione siciliana prevede di arrivare al 31 dicembre 2022 a 2,37 miliardi di euro, il che ci porterebbe al 55% della dotazione complessiva superando il target di certificazione stabilito dalla Commissione europea per la scadenza citata. Con la pubblicazione dei dati ufficiali sul portale Cohesion Data della Commissione europea e aggiornati al 30 giugno di quest’anno si evince che il nuovo Governo regionale a guida Schifani avrà poco più di un anno per certificare il 47% del programma restante, il 53% certificato è stato raggiunto con un impegno messo in campo dal 2015 e quindi in oltre sette anni di lavoro.
Ma come fare a certificare tutto nei soli 12 mesi del 2023?… CONTINUA LA LETTURA. QUESTO CONTENUTO È RISERVATO AGLI ABBONATI