Un vero paradosso, quello che riguarda il fondo di garanzia della Regione Siciliana: ben 667 beneficiari per il 2012, 2014 e 2015, non hanno risposto alla comunicazione pubblicata sul sito dell’assessorato regionale all’istruzione e formazione professionale.
È stato ritenuto necessario, quindi, pubblicare un nuovo invito, per richiamare l’attenzione di chi ancora non presentato la documentazione necessaria: copia del documento di identità, del codice fiscale e le coordinate Iban su cui eseguire il pagamento.
La documentazione richiesta, deve essere inviata alle mail dell’ufficio speciale per la chiusura e liquidazione degli interventi a valere sul piano dell’offerta formativa, anni 1987-2011 e sull’obbligo di istruzione e formazione anni 2008-2013.
“Si spera in una fattiva collaborazione” scrive Michele Lacagnina, dirigente dell’ufficio speciale. Insomma, anche quando la Regione cerca di pagare i propri debiti, la strada da percorrere non è proprio facile: si tratta di pagamenti di cifre non elevate, ma che in questo momento di emergenza possono essere utili.
Negli anni 2012, 2014 e 2015 diversi lavoratori hanno potuto avere accesso ad ammortizzatori sociali, e la Regione avrebbe dovuto integrare con la quota del 20% tali somme, ma in molti casi non è stato fatto o almeno non è stato fatto per intero. Ultima cifra messa a disposizione, 15 milioni di euro, e diversi decreti emessi con i mandati di pagamento a favore dei singoli lavoratori, divisi per ente di appartenenza, per un totale di circa 2 mila individui.
Per velocizzare le operazioni, all’inizio del 2019 è stato istituito allo scopo l’Ufficio Speciale per la chiusura e liquidazione degli interventi a valere sul piano dell’offerta formativa, anni 1987-2011, e sull’obbligo di istruzione e formazione, anni 2008-2013 con sportello temporaneo e incarico triennale.
Nello stesso periodo, l’assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale ha chiesto l’assegnazione all’Ufficio speciale dei capitoli di spesa relativi al Prof, il vecchio piano dell’offerta formativa con cui si finanziavano i corsi tradizionali, del capitolo relativo al fondo di garanzia e dei capitoli per gli impegni assunti negli esercizi finanziari dal 2008 al 2013, in modo di poter passare all’atto pratico e cominciare a distribuire i fondi agli aventi diritto.
Se i finanziamenti disponibili non dovessero essere bastevoli per coprire tutta la cifra dovuta, saranno distribuiti proporzionalmente a tutti i lavoratori, in attesa, successivamente, di nuove cifre disponibili, fino all’esaurimento del debito da parte dell’amministrazione regionale.
Il fondo di garanzia è un istituto previsto dalla legge regionale a supporto integrativo della cassa integrazione che è stata applicata dalla legge nazionale fino al 31 dicembre 2015. In particolare, la legge regionale del 7 giugno 2011, n. 10, prevede che gli interventi a carico del fondo sono disposti “in favore dei dipendenti degli enti di formazione professionale con contratto a tempo indeterminato, nonché del personale impegnato nei servizi di orientamento, dell’obbligo di istruzione e formazione e degli sportelli multifunzionali”.
Le erogazioni disposte raggiungono l’aliquota massima erogabile del 20% in relazione a quanto pagato dagli interventi di sostegno al reddito disposti dall’Inps a titolo di Cigd (cassa integrazione in deroga) nei confronti dei beneficiari. In molti casi le erogazioni già avvenute non hanno coperto la percentuale prevista, e così i pagamenti stanno avvenendo in più riprese.