PALERMO – Ammontano complessivamente a 587 milioni di euro le risorse messe a disposizione dal Fondo povertà per l’anno 2020. Secondo quanto disposto dal decreto del ministero del Lavoro e delle politiche sociali dello scorso 28 dicembre, pubblicato sulla Guri numero 43 del 20 febbraio, alla Sicilia sono destinati 82,6 milioni di euro (pari al 14,7% del totale Italia).
A beneficio dell’Isola è stato stanziato il secondo importo maggiormente consistente a livello nazionale; somme maggiori sono andate solo alla Campania (93,7 milioni di euro, pari al 16,7% del totale Italia). A seguire troviamo la Lombardia con 64,8 milioni di euro, il Lazio con 53,5 milioni di euro e la Puglia con 46,6 milioni di euro. Le risorse sono state ripartite tra le regioni tenendo conto di due elementi: da una parte la quota regionale sul totale nazionale dei nuclei familiari beneficiari del reddito di inclusione e del reddito di cittadinanza (cui è attribuito un peso del 60%), dall’altra parte la quota di popolazione regionale residente sul totale della popolazione nazionale (cui è attribuito un peso del 40%).
Dei 587 milioni di euro complessivamente stanziati, 562 milioni sono destinati al finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni sociali e dei servizi rivolti ai bisogni di assistenza emersi in relazione all’emergenza epidemiologica da Covid-19; 20 milioni di euro sono riservati al finanziamento di interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora e, infine, 5 milioni di euro sono finalizzati al finanziamento in via sperimentale di interventi in favore dei soggetti che al compimento del diciottesimo anno di età vivano fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, volti a prevenire condizioni di povertà e permettere di completare il percorso di crescita verso l’autonomia.
Entro il prossimo 20 marzo, le Regioni possono richiedere al ministero del Lavoro il versamento della quota regionale sul proprio bilancio: in tal caso, è necessario che la Regione integri la quota servizi del Fondo povertà con risorse proprie, destinate alle medesime finalità di rafforzamento degli interventi e dei servizi sociali di contrasto alla povertà. Entro sessanta giorni dal versamento delle risorse da parte del ministero del Lavoro, le Regioni dovranno trasferire la quota integrata con le risorse regionali agli ambiti territoriali di competenza.
Il ministero del Lavoro procede all’erogazione delle risorse dopo aver valutato, entro trenta giorni dal ricevimento, la coerenza dell’atto di programmazione con le finalità del Piano nazionale. L’erogazione delle risorse per il 2020 è subordinata all’avvio della rendicontazione su base regionale dell’annualità precedente. Il monitoraggio sugli interventi realizzati con le risorse avviene mediante la piattaforma Gepi (piattaforma per la gestione del patto per l’inclusione sociale), con informazioni sull’organizzazione e sulle caratteristiche dei servizi, incluse le professionalità impiegate.