PALERMO – Il sistema della formazione professionale si sta inceppando sugli allievi. Troppi mesi per avviare le attività, e non simultaneamente, ma in tempi diversi, da settembre ad oggi. E adesso, gli enti che a giugno scorso avevano caricato le preiscrizioni di almeno 15 aspiranti allievi, si ritrovano, a distanza di un anno, con in mano un pugno di mosche. E corrono il rischio di non poter accedere ai finanziamenti tanto agognati.
Per risolvere il problema, le associazioni degli enti di formazione professionale si sono riuniti per richiedere alla Regione una procedura straordinaria, che permetta di avviare le attività con un numero di allievi inferiore a 15 unità, per poi aprire immediatamente i bandi per il reclutamento di nuovi studenti. A ciò andrebbe allineata, come si legge nella richiesta, “una proroga per la presentazione della progettazione esecutiva, proprio in ragione del fatto che ormai è trascorso un anno dalle preiscrizioni e che molti potenziali allievi hanno cambiato il loro stato occupazionale o stanno frequentando altri corsi”.
Situazione che sarebbe stata peggiorata anche dalla possibilità data dall’amministrazione agli enti già in attività di riaprire i bandi successivamente alle rinunce di alcuni ragazzi. In questo frangente è stata data la priorità alle domande pervenute da pre-iscritti in altri percorsi, per cui molti allievi sono stati “rubati” agli enti ancora in attesa di decreto di finanziamento. Una condizione che era prevedibile ma che non poteva essere evitata, visto che lo scorrimento della graduatoria non era dovuto né poteva essere programmato. Già ad ottobre dello scorso anno si era presentato un problema simile, e l’assessorato aveva pubblicato un comunicato che spiega quale procedura seguire.
“Al fine di offrire un’ulteriore opportunità di frequenza ad uno dei percorsi formativi offerti dalla Regione Siciliana nel Catalogo regionale – si legge – si comunica che i bandi pubblicati sul portale https://catalogo.siciliafse1420.it/ nella sezione dedicata ‘Riapertura Bandi allievi’ sono rivolti, prioritariamente, agli allievi che si trovano, in atto, pre-iscritti per lo stesso profilo formativo, nel comune sede del corso, ma che non sono stati iscritti per carenza di disponibilità di posti”.
Una situazione paradossale, se si pensa che, alla chiusura del click day dell’11 giugno dello scorso anno, era stato comunicato che “per l’attivazione dei percorsi formativi, gli enti accreditati partecipanti al bando hanno richiesto risorse per un totale di 264.989.040,00 euro, a fronte di una disponibilità complessiva di 125.000.000,00 euro”.
La piattaforma informatica dedicata ha registrato complessivamente 2.257 richieste per proposte formative, per un totale di 60.992 iscrizioni singole. In ordine, quindi, sono stati inseriti prima coloro i quali sono rimasti in elenco dallo stesso corso, poi i giovani iscritti alla stessa tipologia di corsi in altri enti, quindi coloro i quali, iscritti ad altri corsi, hanno voluto tentare una nuova strada.
Una ripartenza zoppa, per il settore della formazione professionale, questo con l’avviso 2, che aveva alimentato le speranze di tutti quegli operatori che rimangono in buona parte senza possibilità di rientrare a lavoro, dopo mesi di dichiarazioni, da parte delle istituzioni, che garantivano una soluzione reale per 8 mila persone, e relative famiglie, lasciate a casa da un momento all’altro e senza, a questo punto, una prospettiva certa per in futuro.