Lavoro

Formazione, soliti pasticci e confusione sul fondo di garanzia

PALERMO – Anche con il Fondo di garanzia il pasticcio è servito. Soldi che arrivano in ritardo ai lavoratori per una serie di comunicazioni tra le parti che hanno subito un vero e proprio corto circuito. I soldi in via di liquidazione sono quelli relativi all’oramai lontanissimo 2012 e parliamo di uno stanziamento della quota parte dovuto ai dipendenti degli enti posti in cassa integrazione per il famoso “blocco” delle attività.

Il compito di pagare è dell’ufficio speciale, appositamente costituito in seno all’assessorato regionale alla Formazione per occuparsi proprio di pratiche e liquidazioni legati ai periodi compresi tra il 1987 e il 2013 con l’obiettivo di velocizzare e chiudere questo periodo del settore rimasto colpevolmente in arretrato per le solite problematiche burocratiche.

In realtà questa velocizzazione non è che ci sia effettivamente stata. L’ultimo intoppo è frutto di un mix di errori. Il primo da parte dello stesso ufficio speciale che nel novembre scorso chiedeva ai lavoratori che non comparivano nell’elenco dei precettori di aggiornare i propri dati per essere inseriti.

In questi giorni però sono arrivate le liquidazioni e molti di coloro i quali erano ricompresi in quegli elenchi non hanno ricevuto nulla. Il secondo corto circuito si è verificato di conseguenza, con gli stessi lavoratori che hanno subissato l’ufficio speciale di mail in cui si riproponeva l’istanza. Inevitabile quindi un ulteriore crash, con tanti errori e duplicati di istanze che stanno creando l’effetto di rallentare l’iter dei pagamenti. Montagna di domande che, a giudicare dal tono dell’avviso del dirigente dell’ufficio speciale Michele Lacagnina, ha indispettito non poco i funzionari regionali: “Pervengono agli indirizzi di posta elettronica istituzionali di questo ufficio – scrive – innumerevoli comunicazioni in varia forma, che reiterano trasmissioni documentali già inoltrate e finalizzate alla comunicazione delle credenziali bancarie, o lo fanno senza produrre la prescritta copia del documento di identità. Tale considerevole mole di comunicazioni, del tutto superflue, intralcia e rallenta le operazioni di predisposizione delle numerose liquidazioni ancora in corso. Pertanto, tutte le mail pervenute non conformi alle indicazioni dell’Ufficio rese note con comunicato dell’11 ottobre 2019 e successivo del 14 novembre 2019 saranno archiviate senza riscontro”.

E così, un po’ come tutte le cose che riguardano la burocrazia siciliana, ciò che doveva servire per velocizzare cominciò a impantanarsi e ad affossarsi. Intanto è stato proprio recentemente rimpinguato lo stesso fondo di garanzia per pagare gli arretrati compresi tra il 2012 e il 2015.

La norma è stata varata dall’Ars nei giorni scorsi durante l’approvazione dell’articolo 5 della finanziaria. “Viene così autorizzata – commentano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle e componenti della commissione Lavoro all’Ars, Nuccio Di Paola, Giovanni Di Caro, Roberta Schillaci e Ketty Damante – un’ulteriore spesa di 15 milioni di euro per le somme da liquidare ai formatori. Per salvaguardare i livelli occupazionali dei formatori, è stata inoltre approvata in loro favore l’attivazione di percorsi formativi di aggiornamento e riqualificazione professionale che prevedono il riconoscimento di un’indennità di frequenza, con una spesa di 10 milioni di euro”.