Il suo mandato è alla fine, qual è il principale traguardo che si era prefissato ed è riuscito a raggiungere?
“Sicuramente il dato sulla raccolta dei rifiuti differenziati: 73,52 per cento. Lo considero un fiore all’occhiello, infatti siamo considerati un comune virtuoso. Oggi Aci Castello è una cittadina pulita grazie alla sinergia che si è stabilita tra la ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti, il Comune e gli operatori ecologici, questi ultimi lavoratori seri che si impegnano costantemente nel loro lavoro. Mi piace sottolineare che a questa azienda vengono dati degli incentivi perché ha l’obbligo di aumentare la raccolta differenziata, un premio sulla produttività distribuito tra gli operatori che si sono impegnati di più e che produce un impegno maggiore da parte di tutti, affinché si raggiungano i risultati prefissati dalla legge. Un altro risultato che sono riuscito a raggiungere è stato quello di non avere più ambulanti abusivi sul lungomare di Cannizzaro, Aci Castello e Aci Trezza, perché tutti dobbiamo godere delle bellezze naturali che il nostro territorio ci offre. Altro obiettivo raggiunto è stato l’introduzione della tassa di soggiorno: grazie a queste entrate, dopo 8-9 anni siamo nuovamente riusciti a organizzare il Natale, il Carnevale e altre manifestazioni. Un’altra importante novità è quella del Premio per la letteratura Campiello, che si svolgerà a giugno. Spero che tutto quello che ho dato in questi anni al mio Comune in termini di opere d’innovazione, tutela ambientale e cura del territorio possa essere un vanto per i miei concittadini e rimanere come fiore all’occhiello di un’Amministrazione e di una cittadinanza sempre più attente alla cura del territorio”.
Dieci anni di mandato sono lunghi, cosa le lascia questa esperienza?
“È stata bellissima sotto un duplice aspetto: mi ha aiutato come persona, limando certi aspetti del mio carattere e magari spingendomi a capire di più certe situazioni difficili, come quelle legate al disagio sociale, perché il sindaco è una sorta di confessore al quale le persone si rivolgono per cercare aiuto o soluzioni a problematiche più o meno gravi; ma sono cresciuto anche come politico, perché dal punto di vista amministrativo abbiamo fatto delle scelte, per quanto riguarda le procedure, stravolgendo quello che era stato fatto nel passato. Un esempio fra tutti riguarda il pagamento del suolo pubblico: nel passato si poteva occupare senza pagare nulla al Comune, ma dopo una serie di ragionamenti politici sono riuscito a modificare il regolamento. Oggi nel mio comune se non paghi le tasse, quindi Imu, Tari, Tasi, il suolo non lo puoi occupare. Tutte le attività che ci sono, se vogliono usufruire dello spazio pubblico, devono dimostrare di essere in regola con il pagamento di tutte le tasse e imposte comunali”.
Il sogno dei cittadini di Aci Castello è avere un mare pulito. A che punto sono i lavori per il collettore fognario?
“Purtroppo nel passato la città è stata amministrata in malo modo, non tenendo conto delle sue reali esigenze. Quando si ha un Piano regolatore generale e vi è la possibilità di costruire si deve accertare se esistono condotta fognaria, condotta fluviale, strade, parcheggi e agire di conseguenza. A mio avviso si sarebbero dovuti utilizzare gli oneri di urbanizazzione per realizzare le opere pubbliche a scomputo, ma ciò non è stato fatto e per tanto mi sono trovato a governare un territorio che non ha infrastrutture, inadeguato a ospitare i castellesi e i turisti. In quest’ottica, la costa è stata selvaggiamente deturpata, dato che in quel periodo, non vi era il divieto di costruire a 150 metri da essa. Sul fronte del mare oggi ci sono due scarichi, che definisco ignobili e vergognosi e riversano uno nella zona di Padre Pio e l’altro nel lungomare Scala Damiano. Per il collettore fognario avevamo trovato un progetto dell’Ato che non era cantierabile perché prevedeva tra i 16 e 18 impianti di sollevamento, con 100 pompe: una cosa assurda. Dopo dieci anni circa tra i vari lacci e lacciuoli burocratici siamo riusciti ad avviare i lavori e adesso procedono speditamente. Il prossimo step è l’approvazione della variante, successivamente saranno realizzati i vari allacci. Speriamo che, verosimilmente entro ottobre, tutti i lavori possano essere completati”.
Qual è lo stato del bilancio comunale?
“Quando mi sono insediato il bilancio era di oltre 21 milioni di euro, con un debito di due milioni e mezzo circa. Oggi è di circa 15 milioni di euro e nel corso dei dieci anni ho dovuto appianare quasi tutti i debiti”.
Curriculum Filippo Drago
Filippo Drago, commercialista, inizia il suo impegno politico nel 1985 , eletto consigliere nazionale del Movimento giovanile della Democrazia cristiana. Diventa consigliere al Comune di Catania con l’incarico di presidente della Commissione Ecologia, Sanità e Ambiente e nel 2000 viene eletto segretario provinciale del Cdu. Dal 2001 al 2006 è deputato nazionale e componente di diversi organi parlamentari. Nel giugno del 2009 è eletto per la prima volta sindaco del Comune di Aci Castello, poi riconfermato come primo cittadino nel maggio 2014.