Fatti

Frane, in gara i lavori sulla collina della Torre del Marchese a Finale di Pollina. Schifani: “Garantiamo sicurezza e salvaguardia del patrimonio”

Oltre un milione e 200.000 euro per consolidare il costone roccioso sul quale sorge la Torre del Marchese a Finale, frazione del Comune di Pollina, nel Palermitano. A tanto ammonta il finanziamento della Regione Siciliana che, attraverso la Struttura per il contrasto al dissesto idrogeologico guidata dal presidente Renato Schifani, ha pubblicato la gara per affidare i lavori. Così come stabilito dagli uffici diretti da Salvo Lizzio, le domande dovranno pervenire per via telematica entro il prossimo 12 novembre.

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Frane, Torre del Marchese a Finale Pollina: l’intervento di Schifani

“La torre medievale, che con la sua terrazza domina un magnifico panorama che si estende fino alle isole Eolie – spiega il governatore – rappresenta, specialmente nel periodo estivo, un forte richiamo per i turisti. Questo intervento, oltre a garantirne la salvaguardia, consentirà dopo oltre trent’anni di restituire alla gente un ampio tratto della sottostante spiaggia di Finale, rimasta chiusa per ragioni di sicurezza”.

Nel 1993, a causa del terremoto che si registrò nel territorio di Pollina, si staccarono diversi massi dalla collina e la zona fu classificata con il codice R4 proprio a causa dell’elevato rischio di ulteriori crolli. Da qui, anche i divieti per i bagnanti che potranno riappropriarsi del litorale una volta effettuate le opere di disgaggio dei massi pericolanti e di posizionamento di alcune reti metalliche.

I dettagli del progetto: “Risale al passato, esempio virtuoso”

“Il progetto esecutivo risale al 2021 e a farsene carico fu il Comune di Pollina che lo trasmise a Palazzo d’Orléans. «Un altro esempio virtuoso – aggiunge Schifani – della sinergia tra Amministrazione cittadina e Regione, pronta a farsi carico delle esigenze delle varie comunità dell’Isola per garantire l’incolumità della gente e, come in questo caso, mettere al sicuro il proprio patrimonio monumentale».