Lunedì 27 maggio, alle ore 16, al Teatro Massimo di Palermo, la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Regione Siciliana firmeranno l’Accordo per il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027.
“Il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) è, congiuntamente ai Fondi strutturali europei, lo strumento finanziario principale tramite cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali in attuazione dell’articolo 119, comma 5, della Costituzione italiana e dell’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea – si legge nel sito dell’Agenzia per la Coesione Territoriale -.Il FSC ha la sua origine nei Fondi per le aree sottoutilizzate (FAS). Il FSC ha carattere pluriennale in coerenza con l’articolazione temporale della programmazione dei Fondi strutturali dell’Unione europea, garantendo l’unitarietà e la complementarietà delle procedure di attivazione delle relative risorse con quelle previste per i fondi comunitari. In particolare, l’intervento del Fondo è finalizzato al finanziamento di progetti strategici, sia di carattere infrastrutturale sia di carattere immateriale, di rilievo nazionale, interregionale e regionale”.
A seguito del confronto all’interno dell’apposita Cabina di regia tra le Amministrazioni statali e quelle regionali e delle Province Autonome di Trento e Bolzano, è previsto che l’Agenzia per la Coesione territoriale proceda alla predisposizione di un Piano Sviluppo e Coesione per ciascuna Amministrazione titolare di risorse, articolato per aree tematiche, restando il vincolo di destinazione territoriale secondo la chiave di riparto 80% aree del Mezzogiorno e 20% aree del Centro-Nord. Il Piano Sviluppo e Coesione di ciascuna Amministrazione deve essere approvato dal CIPESS – conclude -, su proposta del ministro per il Sud e la Coesione territoriale”.
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