Cronaca

Strage di Ravanusa e la vergogna dei funerali, “Mai chiesti 10mila euro”

«Non abbiamo chiesto soldi a nessuno, le fatture dei servizi funebri li stiamo emettendo in questi minuti. Aggiungo che ci stanno diffamando inutilmente, a Ravanusa ci conoscono tutti». È lo sfogo del figlio del titolare di una delle agenzie funebri di Ravanusa, la “Messana Jean”, contattato da QdS e tra le ditte scelte per i servizi funebri delle vittime della strage di Ravanusa, avvenuta la sera dell’11 dicembre scorso, a seguito dello scoppio della rete del gas.

Il conto per i funerali di Ravanusa: 4 mila euro a vittima

Secondo quanto ci riferiscono il conto non sarà di 10 mila euro a vittima, come è stato diffuso nelle ultime ore, ma di circa 4 mila euro.

«Nella fattura – continuano – specificheremo la fornitura di fiori, bara, vestizione e tolettatura mortuaria».

Nel conto anche il costo delle 45 unità di personale impiegato dalla ditta di pompe funebri. Inoltre l’agenzia tiene a puntualizzare che «così come è avvenuto in altre tragedie non faremo alcuna pressione alle famiglie per il saldo delle fatture, aspetteremo eventuali rimborsi da parte delle assicurazioni o di chi sarà chiamato a risarcire le famiglie. In altre occasioni abbiamo atteso anche per dieci anni».

Nel conto non sarebbe compreso il costo della lapide. «Ogni familiare – precisa Messana – sceglierà quella del proprio familiare».

Il costo delle lapidi

Cosa diversa invece per la lapide del professore Pietro Carmina e della moglie, Carmela Scibetta, che «sono state donate da altre persone», dichiara a QdS il titolare dell’agenzia Montana & Pennica, incaricata dalla famiglia dei coniugi.

L’agenzia ha già emesso la fattura e inviata alla NH Hotel, società in cui lavora il figlio delle due vittime. Il saldo, per i due servizi, è di euro seimila e quattrocento, esente iva, secondo la normativa vigente. «Non abbiamo mai chiesto altra cifra, – dichiarano dall’agenzia funebre – meno che mai gli importi che abbiamo letto sui giornali o ascoltato in televisione».

L’amministratore della NH Hotel, secondo il racconto della Montana & Pennica, si è reso disponibile a pagare il conto, alla notizia che il Comune non avrebbe provveduto.

Pare che, nel corso dell’incontro convocato dal sindaco sia emersa la disponibilità di un’assicurazione a pagare il conto del servizio delle altre sette vittime, per non creare disparità «il Comune non ha più aderito al pagamento», riferisce il rappresentante della Montana & Pennica. ANCHE LA REGIONE SI E’ MESSA A DISPOSIZIONE DELLA COMUNITA’ DI RAVANUSA. CONTINUA LA LETTURA

Dalla Regione un milione per la “strage di Ravanusa”

Nel mezzo del caos mediatico delle scorse ore è intervenuta la Regione Siciliana. Hanno tenuto a precisare che Palazzo d’Orleans ha stanziato un milione di euro per la “strage di Ravanusa” e il fondo sarebbe stato bastevole anche per fronteggiare i costi dei funerali.

Anche il sindaco si è reso disponibile a contribuire, a una condizione, che riferisce alle agenzie di stampa: “La cifra di partenza non può essere diecimila euro: un funerale costa circa un terzo”.

Adesso le condizioni ci sono. Tuttavia, il danno all’immagine della comunità e dell’intera Sicilia non è facilmente recuperabile, la notizia ha avuto un’eco oltre mare. L’equivoco, un mistero da chiarire in salsa siciliana, tocca anche chi non è stato coinvolto per i servizi funebri. L’agenzia funebre Di Rosa. «Ci sentiamo umiliati e parte lesa di quanto successo, – chiosa il titolare – mi sento di parlare anche a nome di tutti i colleghi che fanno questo lavoro. In nessuna parte d’Italia si sarebbe verificato un equivoco cosa del genere».