carabinieri
L’11 luglio scorso, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Sciacca (AG), con una vasta operazione i carabinieri, con il supporto di decine di militari delle compagnie carabinieri di Alcamo, Mazara del Vallo, Palermo San Lorenzo e da militari del nucleo carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo, hanno eseguito diverse perquisizioni domiciliari nelle abitazioni dei presunti appartenenti a una banda specializzata in furti di pregiate maioliche per pavimenti prodotte tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento da varie scuole di ceramiche siciliane.
Terminate le perquisizioni, sono state ritrovate a casa di Giuseppe Mancia, 40enne di Salemi (TP), decine di maioliche, vasi in terracotta, candelabri e altri oggetti sulla cui provenienza sono in corso minuziosi accertamenti.
L’indagine è nata nei mesi scorsi, dopo alcune denunce presentate ai carabinieri della compagnia di Sciacca da parte dei proprietari di alcune abitazioni di vecchia costruzione, perlopiù disabitate, situate nell’area belicina/riberese e, soprattutto, dall’arresto, avvenuto a Sambuca di Sicilia nell’aprile di quest’anno, di due cittadini di Sciacca, il 30enne Tonino Giordano e il 39enne Antonino La Grassa. I due erano stati sorpresi dai carabinieri della locale stazione mentre rubavano da una villa una pavimentazione in maioliche decorate a mano.
Sotto la direzione della Procura della Repubblica, i carabinieri della compagnia di Sciacca hanno analizzato le modalità di alcuni furti di maioliche siciliane commessi nell’anno in corso nelle province di Agrigento e Trapani. In seguito alle verifiche, i militari hanno trovato dei riscontri che portavano a individuare più persone quali presunte appartenenti a una banda dedita a questa specifica attività illecita.
Data la particolare natura dei furti, quasi sicuramente eseguiti su commissione, sono ora al vaglio delle autorità competenti i canali di smercio delle maioliche per giungere ai ricettatori della preziosa refurtiva.
Immagine di repertorio