La Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di Custodia Cautelare domiciliare nei confronti di un uomo e una donna, marito e moglie residenti nella zona di Brancaccio: sono accusati di un furto con pestaggio in un supermercato.
Entrambi dovranno rispondere dei reati di rapina e lesioni personali, in relazione a un episodio di furto in supermercato degenerato in più gravi reati.
Il provvedimento consegue a una scrupolosa attività d’indagine avviata subito dopo l’episodio, risalente allo scorso 18 giugno. In quella circostanza, all’interno di un supermercato di via Messina Marine, tre donne furono sorprese dall’addetto alla vigilanza a sottrarre merce dagli scaffali e riporle dentro una borsa. L’impiegato richiamò le donne e le inseguì ben oltre la cassa, che le tre avevano oltrepassato per darsi alla fuga su strada.
Furono fasi concitate quelle dell’inseguimento: una delle tre fuggitive, in particolare, nel tentativo di far recedere il vigilante dall’inseguimento e potere quindi recuperare la refurtiva abbandonata su strada sotto un’auto, lo minacciò di severa vendetta a opera del marito che, effettivamente, chiamò al cellulare. Questi comparve sulla scena a distanza di pochi secondi sopraggiungendo in soccorso della coniuge, a bordo di bicicletta. Fu una vera e propria spedizione punitiva nei confronti del povero dipendente, anche alla luce della presenza di altre 6 persone giunte a dar man forte all’aggressore che rivestirono parte attiva nel pestaggio: la vittima venne ripetutamente percossa con calci, pugni, morsi e a colpi di bastone di legno e con barra di metallo, riportando una prognosi di 7 giorni per ferite varie ed un trauma cranico non commotivo.
Le indagini, anche grazie alla visione dei fotogrammi registrati all’interno del market, hanno consentito di far luce sulle identità di una delle tre fuggitive e il coniuge di una di loro. Alla coppia di marito e moglie è stata notificata la custodia cautelare domiciliare e sono in corso ulteriori indagini per risalire agli altri assalitori.
Giova precisare che gli odierni indagati, sono, allo stato, indiziati in merito ai reati contestati e che la loro posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.