Ambiente

Beni culturali siciliani, diciassette milioni dalla Regione

PALERMO – Ci sono 17 milioni di euro a disposizione per gli interventi di miglioramento energetico di 95 tra siti e immobili ricadenti anche nelle aree archeologiche del Dipartimenti Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.

L’affidamento in finanza di progetto (Project financing) è inserito in un bando che scadrà il 30 settembre prossimo e che costituisce un’azione fortemente innovativa per la particolare portata degli interventi. Due anni di tempo per il completamento dei lavori in seguito all’affidamento.

AGENDA 2030
Il progetto sposa le linee guida dell’Agenda 2030, il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi mondiali. Si prevede, in tal senso, una revisione del sistema energetico attualmente utilizzato con l’obiettivo di promuovere soluzioni a basso consumo di carbone e di risorse primarie con l’obiettivo di ridurre sensibilmente i consumi, migliorare la prestazione degli impianti e diminuire le emissioni di elementi inquinanti.

IL BANDO
A predisporre il bando è stato l’Assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità e prevede interventi mirati e calibrati sulle singole strutture prese in esame. Particolare attenzione si avrà in riferimento agli interventi di adeguamento e ristrutturazione, alla collocazione di impianti fotovoltaici, alla installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, agli impianti di regolazione e ottimizzazione dei flussi energetici e dei consumi, al controllo delle emissioni inquinanti. La durata dei lavori prevista è di 24 mesi dalla consegna. La versione integrale del bando può essere consultata all’indirizzo www.lavoripubblici.sicilia.it/appaltitelematici.

LE PRESTAZIONI E LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI
La stima realizzata dai tecnici, basata sui benefici che deriveranno dall’applicazione degli interventi previsti nel bando, fa riferimento alla riduzione annua del 48 per cento del consumo energetico che passerà da sette milioni e mezzo a tre milioni e 900 mila chilowattora. Per Nello Musumeci si tratta di “immettere nell’aria oltre quattordicimila tonnellate di Co2 in meno” che sarebbe l’equivalente di piantare in Sicilia “sessantamila alberi, creando un polmone verde a beneficio della nostra terra e delle future generazioni che potranno in tal modo vivere in un ambiente più salubre”.

INNOVAZIONE NELLA TRADIZIONE DEI BENI CULTURALI
L’intervento sui 95 siti è un passo in avanti che l’assessore regionale al ramo, Alberto Samonà, ha voluto evidenziare come un’azione dal “carattere fortemente innovativo e tende ad allineare l’amministrazione regionale agli standard energetici previsti dall’Agenda 2030 sulla sostenibilità ambientale”. Per l’assessore “siamo davanti a un intervento che assume particolare valenza in relazione alla tipicità e storicità dei luoghi su cui opererà; azioni che dovranno tenere conto della morfologia dei luoghi, della caratteristica dei siti e dell’impatto ambientale”.