La gara, attualmente in corso di svolgimento, per l’assegnazione del servizio aereo antincendio in Sicilia finisce in Parlamento. A presentare un’interrogazione rivolta al ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, è stato il deputato nazionale del Partito democratico Anthony Barbagallo.
L’atto è stato depositato a Montecitorio in seguito all’articolo del Quotidiano di Sicilia che per primo ha dato la notizia della partecipazione alla gara per il sesto anno consecutivo – in realtà dal 2018, ma in un’occasione l’appalto è stato della durata di due anni – delle stesse due imprese: E+S Air ed Helixcom.
La commissione di gara, nei giorni scorsi, ha aperto le buste amministrative, appurando che a presentare l’offerta è stata soltanto l’associazione temporanea d’imprese (Ati) formata dalle due società che oggi fanno capo alla famiglia Citro, imprenditori campani da sempre legati a E+S Air e che negli ultimi anni hanno acquisito le quote di maggioranza di Helixcom dall’imprenditore nisseno Gianluca Mannino Gueli.
“Da articoli su stampa locale emerge che la Regione Siciliana potrebbe confermare nuovamente E+S Air ed Helixcom come fornitori degli elicotteri antincendio per i prossimi due anni, a meno di imprevisti – si legge nell’atto firmato da Barbagallo, che oltre essere un deputato nazionale è anche segretario regionale del Partito democratico – Anche quest’anno, l’unica busta pervenuta agli uffici della Centrale unica di committenza appartiene alle stesse aziende, che si sono costantemente aggiudicate il servizio”.
Nell’interrogazione si ricorda come nell’unica occasione in cui alla Regione sono arrivate più offerte, la concorrente dell’Ati composto da E+S Air ed Helixcom venne esclusa “per mancanza di requisiti, mantenendo di fatto la continuità del servizio in capo alle due imprese”. Barbagallo si sofferma anche sulla proprietà delle due società – “pare che dietro entrambe le società si trovi lo stesso gruppo imprenditoriale” – e rivolgendosi al ministro Musumeci, che in buona parte degli anni n cui E+S ed Helixcom si sono aggiudicate il servizio rivestiva la carica di presidente della Regione, chiede “se non ritenga opportuno far luce sulla vicenda e anche in merito all’assegnazione negli ultimi sei anni del servizio sempre alle stesse società”.
Che quello elicotteristico sia un settore in cui la concorrenza fa fatica ad affermarsi è un dato assodato e non legato esclusivamente all’esperienza siciliana. Qualche anno fa, era il 2019, a porre l’attenzione sulle gare d’appalto indette in Italia per il noleggio degli elicotteri, comprese quelle riguardanti il servizio antincendio, era stata l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm).
L’ente, conosciuto anche come Antitrust, chiuse un’istruttoria in cui affermava l’esistenza di un patto tra sette società che puntava a spartirsi gli affidamenti sul territorio nazionale, concordando la partecipazione alle gare d’appalto. Un sistema che, eliminando la concorrenza, avrebbe anche garantito la possibilità di aggiudicarsi i servizi a prezzi molto vicini alle basi d’asta.
Tra gli operatori del settore, tuttavia, più volte è stata affermata un’altra verità: il numero ridotto di società attive nel settore elicotteristico a dispetto di una domanda di mezzi che di anno in anno si fa sempre più corposa fa sì che risulti quasi naturale per un’impresa scegliere in quale area cercare di aggiudicarsi il servizio, rinunciando a competere altrove per l’impossibilità di garantire quanto richiesto dai bandi.
La gara d’appalto che la Regione punta ad aggiudicare entro la fine dell’anno, in modo da garantire già da gennaio la presenza dei mezzi antincendio sul territorio, vale circa 13 milioni. Questa è la cifra stanziata per un servizio che durerà due anni e che riguarderà il noleggio di dieci elicotteri. La base d’asta è fissata in poco meno di dieci milioni di euro, mentre i tre milioni restanti sono ripartiti tra le varie voci che caratterizzano l’espletamento di ogni gara d’appalto.