Brevi

Gas, Mozambico: Isis minaccia uno dei più lucrosi giacimenti al mondo

La brutale insurrezione di una branca dell’Isis nel nord del Mozambico “minaccia uno dei più lucrosi giacimenti di gas naturale del mondo” , proprio mentre la crisi dell’Ucraina, e la conseguente crisi energetica, li rende ancora più cruciali. A scriverlo oggi è il Washington Post, sottolineando come le riserve mozambicane di gas liquefatto (Lng) siano le terze più grandi d’Africa.

Anche prima dell’invasione russa dell’Ucraina, ricorda il Post, il governo americano aveva approvato 6 milioni di dollari di prestiti e assicurazioni per consolidare la nascente industria mozambicana del gas. Società americane ed europee, fra cui l’Eni, hanno avviato investimenti nel nord del paese africano e in particolare nella provincia di Cabo Delgado. Ma cinque anni di insurrezione islamista hanno portato ad un blocco di gran parte della produzione.

Si ritiene che gli insorti siano circa 500, un numero relativamente piccolo in grado però di terrorizzare la popolazione. I morti fra i civili sono almeno 4mila, gli sfollati un milione. E molti profughi raccontano storie terribili di decapitazioni, stupri, donne rapite per diventare schiave del sesso e bambini trasformati soldati. Per contrastare il terrorismo dell’Isis mozambicano, che agisce su un territorio vasto e difficile da controllare, l’Occidente sta cercando di rafforzare l’esercito di Maputo. Sia il Pentagono che l’Ue stanno portando avanti programmi di addestramento. L’Unione Europea ha stanziato 89 milioni di euro per addestrare ed equipaggiare 11 unità di reazione rapida.