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Italia, gelato, Cappadonia quattro volte sul podio

Antonio Cappadonia, maestro gelatiere di Cerda, ha ricevuto i Tre Coni del Gambero rosso e si conferma anche quest’anno l’artigiano più bravo della Sicilia nell’arte della gelateria. Cappadonia è l’unico siciliano ad avere ricevuto, per il quarto anno consecutivo, Tre Coni del Gambero rosso, ovvero il massimo riconoscimento attribuito dall’edizione 2022 della guida “Gelaterie d’Italia”. La premiazione è avvenuta al Sigep di Rimini. Il maestro Cappadonia gestisce nel cuore di Palermo due gelaterie che portano il suo nome, a piazzetta Bagnasco e in via Vittorio Emanuele.

Il maestro gelatiere di Cerda: “Lavoro con entusiasmo”

“Sono grato per questo riconoscimento – commenta Cappadonia – che premia gli sforzi profusi nel mio lavoro e la passione che lo anima. Ne sono onorato ma allo stesso tempo il mio lavoro continua con entusiasmo e rinnovato impegno, puntando sempre in alto.”

Antonio Cappadonia al Sigep di Rimini

Il gelato più buono della Sicilia nasce dai prodotti d’eccellenza

Il maestro Cappadonia ha un’esperienza trentennale nell’arte della gelateria. La sua filosofia è un’accurata selezione delle materie prime e il rispetto della loro stagionalità. Il suo gelato nasce dai prodotti d’eccellenza della Sicilia come il limone di Cerda, il mandarino tardivo di Ciaculli, la fragola dei monti Sicani e la pesca gialla di Leonforte e ne valorizza al massimo tutte le proprietà, nel pieno rispetto delle loro caratteristiche.

L’ingrediente segreto è la passione del maestro per il suo mestiere che lo spinge a migliorarsi sempre, a continuare a studiare, ad alzare sempre più l’asticella per raggiungere risultati sempre più lusinghieri. Tanti i premi e i riconoscimenti ricevuti nella sua carriera. Recentemente il suo sorbetto al mandarino tardivo di Ciaculli ha anche deliziato il palato del maestro Placido Domingo durante la tappa palermitana del celebre tenore.

Il gelato deve trasmettere emozioni

Il gelato deve trasmettere emozioni – continua Cappadonia – le stesse che provo io, anche dopo oltre trent’anni di attività, le stesse del primo giorno. E questo stesso sentimento è quello che mi spinge a migliorarmi, crescere, imparare cose nuove, andare sempre avanti anche a costo di continuare a fare tanti sacrifici, quelli che mi hanno portato fino a qui”.