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La storia di Gemma, incinta di due gemelli e con malattia rara: salvata da medici “eroi”

Una storia di buona sanità in Sicilia, in particolare all’ospedale Civico di Palermo, dove una équipe medica multidisciplinare ha salvato la vita di una donna di 43 anni, Gemma Agostino, incinta e colpita quasi al termine della gravidanza gemellare da una malattia rara.

Fortunatamente oggi mamma e figli stanno bene e questo grazie all’intervento dei medici, che hanno trattato il particolare caso clinico con attenzione ed evitato la tragedia.

Incinta e con malattia rara, la storia di Gemma Agostino

Una malattia rara avrebbe colpito la 43enne proprio nella fase finale della gravidanza gemellare. Pare che dagli esami di routine alla donna sia emerso un “quadro clinico grave e complesso, con pressione arteriosa molto alta”.

Il personale medico dell’ospedale Civico di Palermo, di fronte al pericolo che la donna o i bambini potessero correre seri rischi, ha deciso di anticipare il parto. I due gemelli – un maschio e una femmina – sono stati fatti nascere, quindi, prima del termine delle 40 settimane. Fortunatamente in buone condizioni, i due piccoli sono stati portati in incubatrice (come buona parte dei bambini nati prematuri).

Tuttavia, anche dopo il parto, Gemma Agostino continuava a stare male, presentando “valori ematici in forte peggioramento e compromissione della funzione renale”.

La diagnosi e il ricovero

Angelo Ferrantelli, responsabile della Nefrologia del nosocomio palermitano, ha fatto scattare un protocollo per avviare un coordinamento multidisciplinare interno all’ospedale Civico. Un “lavoro di squadra” tra il personale dei reparti di Ginecologia, Rianimazione, Nefrologia e Farmacia. Nel frattempo, la 43enne è stata trasferita in Rianimazione.

Poco dopo, dal Policlinico di Palermo è arrivata la diagnosi: la malattia rara della donna era la sindrome uremico emolitica atipica. Un problema di salute affrontabile con l’ausilio di un particolare farmaco salvavita: l’Eculizumab. Il personale ospedaliero è riuscito a recuperare nel giro di una notte il farmaco e a far migliorare le condizioni della 43enne. Al momento, 10 giorni dopo il ricovero, la donna non sarebbe più in pericolo di vita e si trova ricoverata nel reparto di Nefrologia del Civico.

Immagine di repertorio