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L’Etna è “maschio” o “femmina”? La risposta dell’Accademia della Crusca

Qual è il genere dell’Etna? È maschile, perché è un vulcano, o femminile perché per i siciliani è “A Muntagna”? Un dubbio che gli appassionati di linguistica, siciliani o meno, non si sono lasciati sfuggire negli anni e hanno commentato più e più volte anche sui social.

Titoli di giornali, commenti del tipo “lo spettacolo di mamma Etna” e gli svariati appellativi dei siciliani per il vulcano siciliano: tutto è al vaglio attento dei puristi della lingua, che da oggi – almeno sull’Etna – hanno risposte più chiare e certe. L’Accademia della Crusca, infatti, tramite il linguista Enzo Caffarelli ha risposto all’eterno dubbio sul genere del vulcano.

Il genere dell’Etna, risponde l’Accademia della Crusca

L’Etna è “il vulcano” o “la montagna”? I siciliani sono abituati a chiamarla e sentirla chiamare sia al maschile che al femminile, ma qual è la verità? Bene, la verità dell’Accademia della Crusca è: entrambe le versioni sono corrette. Il nome “Etna” non presenta un genere sicuro, quindi entrambe le alternative sono corrette.

La spiegazione

Di seguito la risposta di Enzo Caffarelli ai dubbi dei lettori: “Il nome d’origine greca del più alto vulcano attivo d’Europa non presenta un genere sicuro. Il nome di origine araba con cui fu individuato nel Medioevo, Mongibello, era maschile, per il primo elemento formante, mons abbinato alla voce araba gebel ‘monte’ ancora una volta. Si trattava, di un classico esempio di tautologia toponimica (oronimica), addirittura duplice nell’espressione ‘il monte Mongibello’. Ma da secoli, poi, nel dialetto e nelle tradizioni popolari della Sicilia orientale, l’Etna è “A Muntagna” per antonomasia, dunque femminile”.

“Ci troviamo di fronte, come quasi sempre nel caso dei nomi di luogo, a una voce il cui genere è perlopiù determinato dal denotato generico, voce del lessico comune, che classifica il toponimo (oronimo o idronimo o geonimo che sia). Che cosa è l’Etna? Un monte e un vulcano. Dunque, nonostante l’ellissi dell’uno e dell’altro, cioè la loro omissione nel chiamare l’Etna, questo risulta maschile. Ma se sottintendiamo ‘la montagna’, allora diventa femminile“.

La finale in “-a”, poi, conferma la tendenza a rendere il nome Etna femminile. L’Accademia della Crusca lo conferma anche attraverso una rapida escursione tra le pagine di Google, che conferma l’alternanza ma con una certa tendenza a femminilizzare il nome del vulcano. In più, per i siciliani – e i catanesi, in particolare – l’Etna resta “A Muntagna” o perfino “Mamma Etna”. Ed è un retaggio culturale che l’Accademia della Crusca non biasima.

“Ciò significa che maschile e femminile per Etna sono sostanzialmente equivalenti nella lingua italiana e possono essere lasciati alla scelta (o al condizionamento, all’abitudine) del parlante senza necessità di rigide indicazioni normative”, conclude Enzo Caffarelli.

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