Inchiesta

Geotermia, dalle isole minori all’Etna c’è un pozzo di energia sotto la Sicilia

Il calore dei fondali delle Isole Eolie per raggiungere l’indipendenza energetica dell’arcipelago. È quanto stanno investigando dal 2023 i ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e la Regione siciliana impegnati nell’Irgie, la redazione dell’Inventario delle risorse geotermiche delle Isole Eolie. L’obiettivo di Regione e Ingv è quello di consentire di ottenere, in modo sostenibile, l’autonomia energetica delle isole al largo della provincia di Messina, ancora troppo dipendenti da soluzioni poco sostenibili a livello economico e ambientale. Tra queste, la schiavitù dei piccoli impianti a gasolio: costosi e inquinanti. L’uso dell’energia geotermica potrebbe garantire una fornitura stabile, sostenibile e rinnovabile in grado di ridurre le emissioni di gas serra.

La partnership tra i vari enti è stata prorogata lo scorso 27 febbraio fino al 30 settembre 2026. Un passaggio necessario per proseguire le ricerche di fonti di approvvigionamento energetico alternative e redigere la documentazione con le risultanze scientifiche. “Ma i dati raccolti finora all’interno del progetto di esplorazione geotermica delle Eolie sono ancora riservati. I ricercatori stanno proseguendo il lavoro di acquisizione ed elaborazione: sarà possibile effettuare opportuna divulgazione non prima di settembre 2026, quando il progetto sarà concluso”.

A confermarlo ai microfoni del Quotidiano di Sicilia è Ambrogio Alfieri, funzionario del Dipartimento Energia della Regione Siciliana e delegato per palazzo d’Orleans proprio al progetto Irgie. “Indagini sono state già effettuate su alcune isole, mentre altre sono in programma per la prossima primavera. L’obiettivo è…

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