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Beni confiscati, tanti immobili per il terzo settore e lo sport

L’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) ha in gestione ben 18.905 immobili in tutta Italia e ne ha destinati 17.305 negli anni, 2.887 le aziende in gestione, 1461 le destinate.

In Sicilia gli immobili in gestione sono ben 6.312 e 6.905 quelli assegnati, 828 le aziende in gestione e 533 quelle assegnate. Tali numeri, aggiornati a fine gennaio 2021, fanno della Sicilia la “leader” indiscussa per numero di beni da assegnare.

Bruno Corda, neo direttore dell’Anbsc, traccia un bilancio dell’attività svolta negli ultimi mesi e anticipa le linee guida per il futuro.

Per effetto del Regolamento UE 2018/1805 dal 19 dicembre 2020 i provvedimenti di congelamento e confisca dei beni mafiosi ammessi dall’autorità giudiziaria possono essere riconosciuti, e quindi applicati, in tutti i Paesi dell’Unione. Quali risvolti avrà nel concreto tale regolamento per le attività dell’Anbsc?

“Il sistema rende indubbiamente ancor più giustizia quando beni con attività delinquenziale sul nostro territorio che hanno poi proceduto all’acquisto di beni all’estero (o comunque un investimento da patrimoni illecitamente costruiti) vengono rintracciati e quando il sistema consente di chiudere il cerchio su un elemento di criticità.

Questo porta ad una situazione di reciprocità a seconda della tipologia di normativa che è presente nei singoli Stati (che andrà vista caso per caso). E’ un’apertura molto importante per quanto riguarda la nostra azione. Non è ancora capitato alcun caso per quanto riguarda l’Agenzia, ma non escludiamo che ci possano essere conseguenze rapide nel tempo. Si consideri che il regolamento Ue è di recente emanazione”.

Un bilancio personale del lavoro dell’Anbsc nel 2020 in relazione agli anni precedenti con particolare attenzione agli ultimi mesi dell’anno?

“Le attività è giusto che vengano valutate in un lasso temporale più cospicuo, almeno un anno per poter dire quali possano essere gli obiettivi che si pongono e quali vengono realizzati. Intanto una serie di iniziative stanno portando i loro frutti già oggi: il bando del terzo settore, ad esempio, che ha trovato 175 domande, 28 delle quali del territorio siciliano. Stiamo ancor meglio strutturando l’agenzia: abbiamo previsto un bando di mobilità per 40 addetti e con questi inserimenti, che si aggiungono a quelli organizzati dai miei predecessori, noi avremo maggiori opportunità di analisi delle attività sul territorio e per verificare, col contributo dei nuclei di supporto nelle prefetture, la sorte dei beni.

Verificare quindi che questi siano rispondenti ai progetti che erano stati manifestati quando sono stati richiesti, vedere le problematiche che stanno dietro l’utilizzo o l’inutilizzo dei beni e quale supporto può essere dato. Tutto ciò ci può fare avendo il giusto personale, soprattutto nelle sedi periferiche. La Sicilia sarà un punto di riferimento fondamentale in relazione al numero di confische che riguardano il territorio e al fatto che queste debbano essere eseguite con grande attenzione”.

Quali aggiornamenti degli ultimi mesi può fornire su attività significative che investono l’Isola?

“La Sicilia è la più interessata dal nostro operato dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Ho sottolineato che il bando del terzo settore ha trovato 175 domande, 28 delle quali del territorio siciliano. Un numero rilevante di richieste che la dice lunga su una serie di questioni: il terzo settore è molto vigile nel territorio siciliano e un’opportunità che viene offerta sa essere colta. C’è una grande vitalità nel voler proporre da parte di ali soggetti. Parliamo di domande che contengono dei progetti sul territorio da mettere in pratica con un determinato bene. Si sta costituendo la commissione esaminatrice di questi progetti e poi si procederà in tempi brevi all’assegnazione.

Con tutte le criticità che un bando sperimentale pone e con le analisi che bisognerà fare nel futuro, già possiamo dire che tale iniziativa è stata positiva. Ci sono poi delle problematiche da sciogliere inerenti alla copresenza in un unico Comune piccolo di un numero molto elevato di immobili che sono stati oggetto di confisca e che difficilmente il Comune da solo è in grado di utilizzare.

Dobbiamo stare al fianco degli enti locali e dei soggetti del terzo settore che richiedono i beni. La nostra funzione non è soltanto quella del dare i beni sulla base della richiesta ma anche seguirne i passi col ruolo fondamentale delle prefetture. I prefetti costituiscono i cosiddetti ‘tavoli’ anche per risolvere le problematiche che riguardano le aziende che sono elementi importantissimi nel territorio: riuscire a tenere in piedi un’azienda una volta che viene ‘purificata’ dai soggetti che la gestivano precedentemente e immetterla sul mercato in una condizione di accettabilità è la vittoria delle Istituzioni nei confronti della criminalità organizzata”.

Sport e cultura: attraverso quali strumenti e iniziative l’Anbsc è e potrà essere d’aiuto alla cittadinanza?

 “Abbiamo stipulato un accordo col credito sportivo per la possibilità di accesso ai fondi per la valorizzazione dei beni confiscati da parte delle amministrazioni locali e dei soggetti del terzo settore per la ristrutturazione di beni che sono dedicati allo sport o alla cultura. Nel caso degli enti locali il tasso d’interessi è pari a zero e per gli altri interlocutori comunque molto basso. Un accesso al credito facilitato, dunque per coloro i quali vorranno rivalutare i beni che hanno questi scopi”. Adriano Agatino Zuccaro