“Catania è casa”. Questa l’iniziativa lanciata sui social diversi mesi fa dal Comune etneo – voluta fortemente dal sindaco Enrico Trantino – per sensibiizzare la collettività sul rispetto del territorio e dell’ambiente circostante. Già, perchè negli ultimi anni la città dell’Elefante troppe volte è stata abbandonata a sè stessa, riempiendosi di rifiuti e spazzatura di ogni genere che ne hanno deturpato l’immane bellezza dinanzi agli occhi increduli di abitanti e turisti.
Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato del “Clean Up Sicily”, l’iniziativa green in collaborazione con Gema Spa, che ha visto la partecipazione autonoma di decine di volontari in Piazza Largo Bordighera: quest’ultimi, come documentato dalle immagini QdS, si sono prodigati a ripulire dalla sporcizia l’intera area, coadiuvati da gruppi scout e persino bambini. Dal punto di vista meramente amministrativo e tecnico, invece, anche a Palazzo degli Elefanti si sta lavorando duramente per contrastare il fenomeno, con l’installazione di nuove isole ecologiche – l’ultima apertura in ordine cronologico è quella del Ccr “Cairoli”, secondo punto di raccolta nel Lotto Centro – al fine di diffondere ancor di più significato ed importanza della raccolta differenziata.
La situazione, come spiega ai microfoni del Quotidiano di Sicilia l’assessore all’Ambiente del Comune di Catania Massimo Pesce, è in graduale miglioramento, ma c’è ancora tanto da fare per riconsegnare pulizia e decoro alla città.
“I dati ci dicono che, rispetto al mese di ottobre 2024, la raccolta differenziata è giunta al 37% – le parole dell’assessore Pesce al QdS – C’è da registrare, dunque, un leggero miglioramento, anche se chiaramente ciò non è ancora sufficiente. Abbiamo recentemente aperto una quinta isola ecologica, con copertura su tutto il territorio: siamo soddisfatti per aver constatato quanti cittadini stiano collaborando fattivamente riponendo nei vari centri di raccolta i propri rifiuti. Tra l’altro, sottolineo come il fruire civilmente delle isole ecologiche porti agli abitanti vantaggi economici non indifferenti sulla Tari: conferendo la spazzatura in modo adeguato, infatti, si guadagna uno sconto sulla tassa per l’anno successivo”.
Discorso a parte, invece, per il meccanismo “porta a porta” che, ancora oggi, fatica a decollare in diverse zone della città: “Il “porta a porta” per la differenziata è diffuso un po’ a “macchia di leopardo” – ammette Pesce -: in alcune parti della città funziona meglio, in altre purtroppo peggio anche perchè qualche cittadino continua ad essere “restio” a conferire i vari rifiuti nella giornata giusta. Che interventi metteremo in atto? Stiamo cercando di adoperare diversi strumenti: cito ad esempio l’istituzione della figura dell’ispettore ambientale (con regolamento approvato in consiglio comunale lo scorso giugno), mentre auspichiamo una sempre più consistente collaborazione dei vigili urbani in ambito sanzionatorio nei confronti dei trasgressori. Al fine di ciò – aggiungo – provvederemo ad installare nuove telecamere di videosorveglianza. Tuttavia, sono convinto che occorra, principalmente, una maggior sensibilizzazione della cittadinanza per incentivare la collaborazione: a tal proposito, plaudo alle iniziative intraprese negli ultimi mesi per il rispetto dell’ambiente in concomitanza alle nostre attività”.
Chiusura, infine, dedicata alle cosiddette “discariche a cielo aperto“: diverse zone di Catania, infatti, risultano ancora ricoperte in modo massiccio dall’immondizia: “Le situazioni più critiche si registrano a San Cristoforo e nell’area sud di Librino: attueremo in tempi brevi operazioni di bonifica, intervenendo prima di tutto in via Toledo. La situazione, in ogni caso, è in graduale miglioramento: speriamo che, con l’avvento del 2025, si possano ottenere risultati ancor migliori per una Catania pulita e green”.
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