Musica

Intervista a Gianni Celeste e l’annuncio: “Arriva la hit con Niko Pandetta”

In esclusiva per il Quotidiano di Sicilia, il cantautore Giovanni Grasso, in arte Gianni Celeste si è raccontato tra aneddoti e curiosità. Nelle ultime settimane è ritornato in voga, esplodendo sui social in tutto il mondo, la sua canzone “Tu comm’a mme” ma che tutti conosciamo come “Povero Gabbiano“.

Quando e come nasce in te la passione per la musica?

“Da quello che mi dicevano i miei genitori, cantavo già fin da piccolo. Successivamente, crescendo, ascoltavo spesso la musica napoletana ed avendo la passione per il canto ho fatto “mia” questa musica. Durante il periodo del militare, a vent’anni, cominciai a scrivere qualche poesia e qualche lettera d’amore che poi sono diventate le mie prime canzoni. Io sono nato artisticamente negli anni ottanta quando ancora la parola neomelodica non veniva utilizzata, crescendo con la musica di Nino D’Angelo. Nella mia carriera, dunque, ho sempre fatto quello che facevano tutti i cantanti napoletani“.

Come è stata accolta in famiglia la tua scelta di fare musica?

“All’inizio i miei genitori non erano d’accordo, mi prendevano per pazzo. Una volta che hanno sentito il disco, però, è stata una soddisfazione per tutti. Ho avuto la fortuna di fare questo disco che ha funzionato subito“.

Da lì in poi 40 anni di carriera conditi da 85 album e tantissimi singoli.

Da cosa prendi ispirazione per i tuoi pezzi?

“Noi che facciamo musica napoletana raccontiamo la realtà quotidiana. Parliamo spesso dell’amore in tutte le sue sfaccettature, raccontiamo, inoltre, qualche fatto sociale o di cronaca in un determinato modo. Sicuramente ciò che ci contraddistingue è il linguaggio. Usiamo un modo di comunicare molto semplice che arriva a tutti.”

Chi è e cosa fa Gianni quando non è in sala registrazione piuttosto che su un palco?

“Gianni è un pantofolaio ed un amante di cucina, mi piace molto cucinare. Ultimamente sto spesso sui social, anche se ancora non li so usare bene. Mi godo molto la mia famiglia”.

Quali sono i progetti futuri?

“Ci sono due brani in preparazione. Il primo uscirà il 28 di questo mese, in collaborazione con un ragazzo di Taranto. Il mese prossimo, invece, uscirà un altro pezzo che ho realizzato insieme a Niko Pandetta dove lui farà la parte trap ed io quella di musica napoletana”.

Tantissimi temi trattati nei tuoi brani. Ce n’è qualcuno che non hai ancora trattato e che ti piacerebbe poter realizzare in futuro?

“Quello che è fondamentale, nella vita, è l’amore, qualunque esso sia. Il tema principale per me è l’amore e continuerò a scrivere e parlare di questo”.

Qual è il consiglio che ti sentiresti di dare ad un giovane che vuole intraprendere questo mestiere?

“Ai giovani consiglio sempre l’umiltà. Oggi viviamo in un’epoca in cui grazie ai social è cambiato tutto, dove basta fare un semplice brano, che se piace, è già un successo. Il successo, però, è difficile da mantene. Bisogna stare sempre con i piedi per terra e lavorare con umiltà”.

Recentemente, sta facendo il giro del mondo un tuo pezzo del 1988 dal titolo “Tu Comm a me”

Ti aspettavi dopo 34 anni un tale successo a livello internazionale?

“Non mi aspettavo una cosa del genere. E’ stata una cosa inaspettata che si è verificata proprio grazie alla potenza dei social. La cosa che mi dà tanta soddisfazione è che c’è stato l’interesse dei media nazionali che prima erano un po’ assenti. Nonostante sia un brano che parla di una storia d’amore che finisce, molti giovani ormai ironizzano su questo pezzo, con diversi video su tiktok. Di recente, anche il pilota della Ferrari, Leclerc, ha esultato durante una sua vittoria con questo brano. Tutto ciò mi fa onore”.

Antonio Licitra