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Caltagirone “Fuori dal dissesto rilanciando l’economia”

Forum realizzato dal vicedirettore Raffaella Tregua


Caltagirone è l’esempio di come un Comune, attraverso una programmazione attenta, può uscire dal dissesto finanziario. Voi come ci siete riusciti?
“A riguardo faccio una premessa: il Comune di Caltagirone, nel 2016, versava, per quanto riguarda gli assetti finanziari, in uno stato di gravità assoluta, definita da molti la situazione più grave d’Italia. Per una serie di motivi, non soltanto era andato in dissesto nel marzo del 2013, ma successivamente l’Amministrazione, e quindi il Consiglio comunale, non sono più riusciti a stilare un bilancio. Quando venni eletto, nel 2016, trovai una situazione economico-finanziaria disastrosa, perché l’unico bilancio approvato risaliva al 2011. Il Comune di Caltagirone, che era stato per ben cinque anni senza bilancio né preventivo né consuntivo, era diventato un problema strutturale. A causa di questa situazione, quando incontrai per la prima volta il direttore della Direzione centrale per il controllo delle finanze degli Enti locali, questi mi disse che ero il sindaco più sventurato d’Italia. La prima vera emergenza fu quella di recuperare l’assenza di copertura finanziaria. Nemmeno l’intervento del commissario straordinario, nonostante la decisione di mettere in prepensionamento circa quaranta dipendenti comunali, riuscì a portare in positivo le finanze, ma soltanto ad azzerare la scopertura. Quindi, appena nominato, la sfida che avrei dovuto vincere non era tanto quella dell’approvazione di un bilancio consuntivo, ma bensì l’equilibratura dei cinque anni passati senza l’approvazione di una copertura finanziaria, perché la legge in questi casi prevede la stabilizzazione dei bilanci preventivi nel termine perentorio dei tre anni successivi, applicando un rigido programma. Noi siamo riusciti nell’intento, impiegando un arco temporale decisamente inferiore al termine stabilito, ovvero dodici mesi. Nonostante questo risultato, la legge italiana afferma che se i debiti negli anni passati non vengono estinti, questi ricadono nell’attività ordinaria del bilancio approvato, quindi si può determinare un secondo e un terzo dissesto finanziario. Per evitare che accadesse ciò, chiedemmo al ministero degli Interni che la destinazione finale dell’anticipazione della liquidità non utilizzata dall’Organismo straordinario venisse data direttamente a noi e, da qual momento in poi, aprimmo una fase di transizione con i creditori. Come amministratore mi rendo conto che se non avessimo alleggerito il Comune dei debiti, non avremmo potuto rilanciare l’economia della città”.

Oggi a quanto ammonta il bilancio del Comune di Caltagirone?
“Intorno ai 35 milioni di euro annui. E posso affermare che è un bilancio veritiero e sano. Non vi sono debiti fuori bilancio e abbiamo abbandonato la vecchia pratica di inserire la voce delle entrate inesigibili. Questo ci ha consentito di non generare debiti. A dicembre abbiamo approvato il Consuntivo del 2018 e, in questo primo mese dell’anno, stiamo predisponendo il preventivo del 2020. Mi auguro che possa essere approvato nei primi 15 giorni di febbraio. Il mio obiettivo è quello di concludere il mandato con tutti i bilanci approvati”.

Le strategie in tema d’investimenti

Avete delle difficoltà nella riscossione della Tari?
“Purtroppo la riscossione dei tributi locali è un fronte di crisi. Quando mi sono insediato si attestava intorno 36%. Oggi siamo intorno al 50%, ma ancora è troppo poco. Abbiamo reso più efficiente il servizio della riscossione, iniziando con le esecuzioni e riuscendo a ottenere qualche risultato. È importante che i cittadini siano puntuali nei pagamenti, perché tramite essi godranno di servizi migliori e di qualità. Grazie al lavoro della mia squadra, e soprattutto di Massimo Giaconia, già assessore e oggi consulente, siamo riusciti ad alleggerire il carico debitorio del Comune di circa 5 milioni di euro, assottigliandolo notevolmente nel 2021 e liberando quindi le risorse necessarie per investire nella città”.

Quale tipo di strategia state attuando per porre in essere nuovi investimenti?
“Come prima cosa non abbiamo più contratto mutui e abbiamo ridotto i fitti passivi, efficientando in tal maniera la spesa. Stiamo anche lavorando per mettere in atto un piano destinato a ridurre i consumi energetici delle strutture comunali, grazie alla trasformazione a led di tutti gli impianti. Ciò ci consentirà un risparmio nei consumi elettrici di 700-800 mila euro l’anno. Inoltre, abbiamo in cantiere una ventina di progetti sull’energia rinnovabile e sugli edifici scolastici e comunali. Infine, siamo riusciti a risolvere un vecchio contenzioso con la banca tesoriera, cui il Comune doveva 7 milioni e 300 mila euro, che abbiamo definito con una transazione di 6,5 milioni”.

La pianta organica del Comune è al completo?
“Quando mi sono insediato i dipendenti non percepivano stipendio da circa sei mesi. Abbiamo stabilizzato tutti i precari del Comune, in totale 117 unità di personale. A breve indiremo un concorso per assumere otto nuove unità nella Polizia municipale e quattro negli uffici. Dopo trent’anni il Comune è nella possibilità di assumere nuovamente”.