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Nel corso del pomeriggio del 31 gennaio scorso, la Polizia di Stato di Sciacca ha proceduto a effettuare mirati servizi di prevenzione e contrasto del gioco illegale, finalizzati anche alla ricostruzione della raccolta delle scommesse per via telefonica o telematica illecite.
Ecco il bilancio dei controlli.
Fatto accesso in un locale adibito a sala scommesse, la squadra di Polizia Amministrativa ha notato, all’interno di una saletta interna, l’installazione di 5 apparecchi elettronici da gioco, 1 scambia monete e 5 sgabelli.
Gli apparecchi erano spenti al momento della constatazione e pur tuttavia regolarmente allacciati per mezzo di cavo di alimentazione alle prese dell’impianto elettrico. Sugli stessi non erano apposti i relativi comunicati di messa in esercizio e di distribuzione. In più, non risultavano collegati telematicamente alia rete nazionale del totalizzatore fiscale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Pertanto, da un più attento accertamento nella sala scommesse di Sciacca, gli agenti hanno notato che le schede elettroniche presenti in tutte le macchine si trovavano collocate in un vano alla base degli apparecchi stessi e non nello spazio generalmente loro riservato, cioè dietro il pannello principale. Inoltre, hanno verificato l’installazione, all’interno degli apparecchi, di una presa telecomandata che, gestita da remoto, consentiva l’accensione e/o lo spegnimento degli stessi, senza che fosse necessario operare manualmente. Ciò premesso, i 5 apparecchi, lo scambia monete e le chiavi sono stati posti sotto il vincolo del sequestro amministrativo, anche con finalità di ulteriori accertamenti.
AI riguardo, sono state elevate sanzioni di natura amministrativa ex art. 110 c. 9 lett. F quater T.U.L.P.S. 1 – per un totale di 50.000 euro al titolare della sala scommesse, nonché una sanzione amministrativa ex artt. 8 e 17 bis T.U.L.P.S. per un totale di 1.032 euro.
Immagine di repertorio