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Computer e gioco online, Tribunale di Siracusa annulla sanzione: “Nessuna prova che fosse utilizzato per giocare”

Niente sanzione per l’utilizzo di un personal computer in un pubblico esercizio. Il Tribunale civile di Siracusa ha accolto il ricorso di un esercente di Siracusa collegato al bookmaker Stanleybet e ha annullato la sanzione amministrativa comminata dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli. Lo riporta l’agenzia Agipronews.

La norma del decreto Balduzzi

La multa è prevista dal decreto Balduzzi del 2012, una norma che vieta la messa a disposizione, presso qualsiasi pubblico esercizio, di apparecchiature che attraverso la connessione telematica consentano il gioco online.

In questo caso, il collegio giudicante ha rilevato che la presenza del PC nel locale – il cui gestore è assistito dallo studio legale Agnello di Messina – non integra la sanzione amministrativa e che quindi l’Autorità deve dimostrare la responsabilità dell’opponente.

“Nessuna prova su giocate on-line”

“Risulta incontestata la circostanza – è scritto nel provvedimento – che il personal computer fosse aperto ma che nessuno lo stava utilizzando. Le deduzioni indiziarie degli accertatori, seppur legittime, non possono considerarsi prove sufficienti per sostenere la responsabilità dell’opponente.

Invero, la circostanza che il ricorrente svolgesse anche l’attività di internet-point rende più plausibile che il precedente cliente abbia aperto quel sito, ma non vi è alcuna prova che il terminale fosse stato messo a disposizione dei clienti per giocate on-line”.

Ne consegue che l’Autorità procedente ha l’onere di dimostrare che la presenza di postazioni pc abbiano come finalità specifica quella del gioco su piattaforme online.

Ancora una volta, i Tribunali civili hanno accolto un ricorso sulla presenza di computer a disposizione del pubblico e annullato la sanzione amministrativa. L’avvocato Agnello auspica “una maggiore collaborazione con ADM per scongiurare l’applicazione sistematica di sanzioni prive dei presupposti normativi e i conseguenti ingiusti danni agli operatori”.