“L’idea del brand nasce dal mio percorso professionale legato al mondo del design che dura ormai da quasi 15 anni. Dopo una lunga esperienza al fianco di professionisti del settore, aziende di design, artigiani e approfondimenti sui materiali, nasce la voglia e la determinazione di creare una linea di design che rispecchi la mia ambizione e la mia forte creatività”.
Ambizione e spiccata sensibilità per il territorio siciliano: sono le carte vincenti di “Orografie” e di Giorgia Bartolini, imprenditrice ambiziosa già attiva nel mondo del design che si racconta al Quotidiano di Sicilia.
Come nasce l’idea del brand siciliano “Orografie”?
“Le mie idee si concretizzano grazie all’incontro con Vincenzo Castellana che ho voluto all’interno del progetto come Art Director. Orografie oggi è un brand mutato e maturato nel tempo, pronto per prendere la forma che merita. Parte dalla Sicilia, coinvolge professionisti del settore locali, nazionali ed internazionali, ma lascia anche spazio alla creatività dei giovani designer”.
Cosa significa essere un’imprenditrice in un Paese così poco inclusivo e quasi “ostile” alle donne?
“Divenire imprenditore in Italia è complesso a prescindere che tu sia un uomo o una donna. Certamente posso dire di aver sempre portato avanti le mie idee e la mia determinazione, ma ritengo che ancora oggi bisogna lavorare affinché l’essere imprenditrici non risulti un problema, a prescindere dal sesso”.
Il fatto di essere una donna ha mai rappresentato un problema o un ostacolo alla sua carriera professionale?
“No, ma anche se nel mio caso non ha rappresentato un grosso problema per la carriera, ritengo che ad oggi continui ad essere necessario sensibilizzare sul gap di genere nel mondo del lavoro”.
Le pari opportunità sono la grande incompiuta del nostro Paese: da dove ripartire?
“Ritengo che ripartire dai giovani sia necessario per ricostruire un futuro alla pari, rispettando tematiche importanti come la disparità di genere. Questo è uno dei motivi per cui ho deciso di coinvolgerli nel mio percorso imprenditoriale, investendo sulla loro formazione”.
Cosa pensa delle dichiarazioni dell’imprenditrice Franchi sulle over 40: parole da condannare o provocazione utile a lanciare una riflessione sul gap di genere?
“Credo che le parole della Franchi non vadano condannate del tutto ma interpretate come una provocazione nei confronti di chi non tutela le donne e i loro diritti. Ritengo che sia giusto sostenere le iniziative imprenditoriali al fine di poter dare lavoro senza il timore che rimangano posizioni scoperte, tutelando sia il ruolo di imprenditrice che il ruolo di dipendente.