Società

Giornalismo, morto Tony Zermo, decano dei cronisti di Catania

“Ciao ‘mpare”.

Era questo il saluto “classico” ai colleghi di Tony Zermo, decano dei giornalisti catanesi, firma e inviato storico del quotidiano “La Sicilia”, scomparso la notte scorsa, a 89 anni, nell’ospedale di Acireale, dov’era ricoverato da tre settimane dopo esser risultato positivo al coronavirus.

Per il suo giornale aveva continuato a scrivere fino a poco prima del ricovero. Lascia la moglie Carlotta e il figlio Alfredo, anche lui giornalista.

“Del carissimo amico e collega – ha detto il direttore del Quotidiano di Sicilia Carlo Alberto Tregua – ho un meraviglioso ricordo soprattutto umano del periodo in cui lui era il presidente del Club della Stampa di Catania e io ero il segretario. La sua vita professionale e quella personale sono state ammirevoli. Non si arrendeva mai ed era sempre alla ricerca della notizia. Il fatto che abbia lavorato fino all’ultimo la dice lunga sul suo carattere. Ci uniamo dunque al dolore di Carlotta e Alfredo e anche della grande famiglia dei giornalisti siciliani”.

“Ciao ‘mpare. Non ero pronto, non sarei mai stato pronto” ha scritto stamattina Antonello Piraneo, il direttore de La Sicilia sul proprio profilo Facebook.

Tony Zermo, da inviato speciale ha seguito tutti i grandi avvenimenti italiani e siciliani in particolare: dal terremoto del Belice nel 1968, agli anni di piombo, al processo ai capi delle Brigate rosse a Torino, fino al rapimento di Aldo Moro del ‘78 e alla guerra del Golfo nel 1991 e a Sarajevo durante la guerra civile nella ex Jugoslavia.

“Ha raccontato – si legge sul sito del quotidiano “La Sicilia” – anche il caso Sindona, il caso Calvi, il morto-vivo di Avola, la tragedia delle tre bambine uccise dal mostro di Marsala”.

Tra le sue grandi battaglie quella per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina e per il Casinò di Taormina.