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Giornalismo, Ordine di Sicilia, da Gianfranco Miccichè accuse fuori luogo

“I cronisti parlamentari siciliani volevano fare all’Assemblea regionale, nella rituale cerimonia del ventaglio, gli auguri di buona estate al presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, che ha invece trasformato un incontro istituzionale in uno scontro, puntando il dito contro ‘La Repubblica’, accusandola di avere pubblicato falsità contro di lui e costringendo uno dei suoi cronisti ad allontanarsi per protesta. È l’ennesimo attacco che arriva dai piani alti della politica contro i giornalisti per le loro cronache non gradite. Un atteggiamento che persiste e che non è più accettabile”.

Lo dice Giulio Francese, presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, non nascondendo “lo stupore per l’iniziativa del presidente dell’Ars”.
“Miccichè ha detto di essere stanco, si è visto e ce ne dispiace, ma non se la prenda con i giornalisti che fanno scrupolosamente il proprio lavoro, che meritano il rispetto di chi ricopre un’alta carica come la sua, chiamata a dare il buon esempio. Il suo è stato invece un j’accuse inopportuno e fuori luogo. Non uno sfogo improvviso ma un ‘processo’ organizzato, con tanto di accuse illustrate da slide, davanti a giornalisti di diverse testate che erano accorsi per ben altri motivi. Se aveva qualcosa da dire per fare valere le sue ragioni contro i giornalisti le cui cronache non gli sono piaciute, avrebbe dovuto farlo con gli strumenti che la legge mette a disposizione e nelle sedi opportune. Ha scelto invece il metodo del ‘processo in piazza’, parlando in maniera inappropriata di libertà di stampa, volendo affermare una sua verità, con il triste risultato di avere rovinato una festa e destato molte perplessità”.