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Giornalisti, Assostampa Catania denuncia precariato negli uffici stampa della Pa

Il ricorso sempre più frequente dei sindaci alla chiamata diretta per l’affidamento di incarichi nel settore della comunicazione pubblica, la mancanza di chiarezza nella comunicazione istituzionale degli enti locali, l’illegale commistione tra il ruolo di portavoce del sindaco a quello di addetto stampa del Comune o dell’Ente, la complessiva precarietà dei rapporti di lavoro instaurati a titolo personale, senza alcuna vera selezione che premi adeguati profili professionali hanno ormai compromesso in Sicilia il quadro dei rapporti professionali e contrattuali tra enti locali e la professione giornalistica.

Il precariato diffuso che caratterizza la quasi totalità dei rapporti di lavoro stilati negli ultimi mesi da taluni sindaci, col ricorso alla illegittima mistificazione del ruolo di portavoce, è ampiamente confermato dal crescente numero di denunce anche in provincia di Catania.

Mentre appare scontato l’intervento della magistratura contabile sugli atti con i quali i sindaci hanno inteso aggirare la legge, è ormai chiara la necessità di un intervento sia del legislatore sia dell’Ordine dei giornalisti che – con la determinante azione anche di consulenza tecnica del sindacato dei giornalisti – possa ridefinire in modo chiaro i rapporti tra informazione, professione giornalistica e pubblica amministrazione.

E ciò dovrà avvenire nel quado di un contratto che salvaguardi i legittimi interessi delle parti in causa e dei cittadini, ai quali va sempre garantita una corretta informazione.