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Giornalisti, Convegno Ossigeno, “è professione a rischio”

“Come mettere fine all’impunità per i reati contro i giornalisti”, titolo del convegno che si svolgerà a Siracusa il 3 novembre, è un tema che interpella un tutti: dalla categoria più direttamente interessata, alla magistratura, alla politica. A Ossigeno per l’informazione, che promuove l’iniziativa insieme all’ Unesco e a coloro che vi parteciperanno, la gratitudine e la vicinanza dell’Ordine dei giornalisti. “I portatori di verità scomode per i padroni del vapore – commenta a questo proposito Carlo Verna, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti – sono sempre contrastati storicamente con mezzi anche illeciti. Il giornalismo, che svolge una funzione di controllo, è perciò una professione a rischio se fatta nell’interesse dei cittadini, come nell’ordinamento italiano esige il rovescio passivo dell’art 21 della Costituzione”. Va ricordato che l’Ordine dei giornalisti e il sindacato di categoria siedono da anni a un tavolo del Viminale, promosso dall’allora ministro Minniti, che costituisce il coordinamento per la sicurezza dei giornalisti. “Si tratta – evidenzia Carlo Verna – di uno strumento prezioso, meritoriamente rilanciato dall’attuale ministra dell’Interno Lamorgese, per essere vicini con immediatezza ai colleghi presi di mira. E va sottolineato come sull’informazione si giochi la partita della qualità della democrazia e dunque come salvaguardare i giornalisti significhi garantire i cittadini. Attenzione però perché la tutela non deve esserci solo in presenza di minacce fisiche, perché un giornalista è minacciato moralmente in maniera diversa anche quando è temerariamente querelato o comunque tratto a giudizio. Occorre urgentemente una tutela normativa”. Al convegno organizzato da Ossigeno parteciperanno esperti da Italia, Francia, Grecia, Malta, Olanda e Regno Unito. Cercheranno di dare risposte al quesito su cosa si potrebbe fare concretamente, in Italia e in Europa per frenare (almeno frenare) le sempre più frequenti e drammatiche intimidazioni e aggressioni ai giornalisti. (ANSA).