Scuola

Giornalisti del futuro, seminario con prove pratiche

Un seminario della durata di sette ore sul tema “Giornalisti del futuro in dialogo con il Mediterraneo” ha chiuso il Progetto di comunicazione sociale stilato dalla catanese suor Maria Trigila, la prima religiosa italiana giornalista professionista per un cospicuo gruppo di allievi – una cinquantina – della scuola don Bosco Ranchibile di Palermo.

L’attività di alternanza scuola-lavoro ha coinvolto cinque ragazzi dell’ultimo anno del liceo classico e una quarantina di allievi del biennio e ha comportato, nel corso dell’anno scolastico, lezioni frontali ma anche esercitazioni pratiche di scrittura giornalistica e tecnica delle interviste, anche video.

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I corsisti, nel corso dell’anno, hanno inoltre fatto esperienza sulla maniera di interfacciarsi con le problematiche del dialogo con il Mediterraneo e sulla responsabilità etica che viene richiesta per una corretta informazione. E questo attraverso due incontri, il primo con Keith Abdelhafid, Imam della Moschea della Misericordia di Catania, il quale ha trattato i rapporti economico-religiosi dei Paesi che si affacciano sul Mediterranea, e il secondo con il prof. Antonino Giannone, docente di Etica professionale nel Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria del Politecnico di Torino.

Il seminario conclusivo, svoltosi in parte in presenza del Teatro della Don Bosco, in parte via web, è stato aperto dai saluti del direttore, don Domenico Saraniti, e del preside della Scuola, Nicola Filippone.
Ha poi preso la parola Franco Nicastro, per anni presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia e oggi consigliere nazionale, che ha, dopo aver fatto un breve excursus sulla storia giornalismo, anche in Sicilia, ha fatto una lezione sull’importanza della verità giornalistica e dell’etica professionale.

Sono poi intervenuti l’editore del quotidiano telematico SudPress, Pier Luigi di Rosa, e la direttrice Lucia Murabito che si sono soffermati, con gli allievi e con Suor Maria Trigila, ad analizzare gli argomenti trattati nel corso del progetto. Nel pomeriggio hanno poi creato una sorta di “redazione virtuale” creando dei gruppi di lavoro con il compito di redigere degli articoli collettivi e realizzare un montaggio delle interviste in video.

Gli elaborati saranno successivamente pubblicati on line sulla testata SudPress.