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Giornata internazionale dei mancini, ecco perché sarebbero più intelligenti

Oggi è la Giornata internazionale dei mancini che, secondo uno studio, rappresenterebbero il 10% della popolazione mondiale.

L’International Lefthanders Day esiste da quasi trent’anni e si celebra il 13 di agosto. Ed è anche un modo per sfatare i falsi miti sul mancinismo e spingere le aziende a produrre oggetti che possano essere utilizzati da loro con la stessa semplicità dei destrimani.

Nonostante i pregiudizi, mancini sono molti personaggi che hanno segnato la storia: Diego Armando Maradona, Johan Cruyff e John McEnroe  fino a Ayrton Senna e al motociclista Valentino Rossi, per parlare di sportivi. E poi Bob Dylan , Paul McCartney, Paul Simon e il grandissimo Jimi Hendrix, ma anche Charlie Chaplin. E se tra i pittori erano mancini Leonardo da Vinci, Michelangelo, Picasso , Raffaello e Van Gogh c’è da credere che sia esatta la teoria secondo cui avere più sviluppato l’emisfero destro del cervello (che controlla la mano sinistra) favorisce la percezione della tridimensionalità, la creatività, e dunque la vena artistica.

E gli studi sul tema non scarseggiano: secondo una ricerca della St. Lawrence University di New York tra tutte le persone con un quoziente intellettivo importante, cioè i super intelligenti, ci sarebbero più mancini che nella media della popolazione. Alan Salerman, autore dello studio, afferma che l’intelligenza dei mancini è più fluida e che in questi individui vi è una maggior propensione a risolvere i problemi. 
Sarà per questo che il mancino Napoleone Bonaparte è considerato uno dei più grandi strateghi militari della storia. Un’altra ricerca, questa volta inglese, pubblicata su Nature Neuroscience ha dimostrato che i mancini sono sicuramente meglio dotati, dal punto di vista neurologico, per l’arte oratoria: il loro cervello infatti, a differenza di quello dei destrimani, utilizza entrambi gli emisferi per l’elaborazione del linguaggio: un esempio tra tutti Barack Obama