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Giornata mondiale infanzia e adolescenza: “Un bambino nato al Sud ha meno di aspettativa di vita”

ll 20 novembre si celebra la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ma in Italia e nel mondo bambini e adolescenti continuano a essere vittime di disuguaglianze.

Nel nostro Paese bambini e adolescenti subiscono l’impatto di disparità socioeconomiche, educative e territoriali con effetti su salute e benessere psicofisico. Sempre più minori vivono in zone inquinate, in condizioni di povertà alimentare, in aree in cui mancano pediatri, consultori familiari, centri diurni e servizi per la salute mentale, come rilevano i dati da “Atlante dell’infanzia a rischio in Italia 2022 di Save the children”.

Nel mondo un bambino su due vive in paesi caratterizzati da un basso livello di inclusione a causa di povertà, guerra, cambiamenti climatici, migrazioni forzate e rischi legati all’ambiente digitale, secondo quanto rileva “WeWorld Index 2022”.

Diritti dei bambini: Unicef pubblica i dati in occasione della Giornata mondiale

In occasione della Cop27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici cominciata il 6 novembre e che si è conclusa il 18 novembre in Egitto, Unicef ha pubblicato i dati sugli effetti dei cambiamenti climatici nel mondo.

Da questa analisi emerge che oltre 27 milioni di bambini in 27 Paesi del mondo (tra cui Ciad, Pakistan, Malawi, Bangladesh) sono a rischio a causa di inondazioni devastanti che aumentano la possibilità di morire per annegamento o gravi malattie e che hanno come conseguenza la mancanza di acqua potabile, la malnutrizione e l’interruzione dei percorsi di istruzione.

20 novembre 2022: in Italia l’infanzia è schiava delle disuguaglianze

Economiche, sociali, educative, di genere: sono le diseguaglianze che caratterizzano la vita dei minori nel nostro Paese, secondo quanto riportato da “Come stai? La salute delle bambine, dei bambini e degli adolescenti”, il XIII Atlante dell’infanzia (a rischio) in Italia pubblicato da Save the children Italia.

Speranza di vita, le differenze tra Nord e Sud ancora ampie

Dal rapporto emerge che la salute è influenzata non solo da fattori medici, ma anche dalle condizioni in cui le persone nascono, vivono, lavorano, crescono e invecchiano. Un esempio?

La speranza di vita alla nascita nel 2021 è pari a 82,4 anni, ma ci sono 3,7 anni di differenza tra chi nasce a Caltanissetta (80,2) e chi nasce a Firenze (83,9).

Si registrano grandi divari anche per l’aspettativa di vita in buona salute: la media è 61 anni, ma si passa dai 66,6 di Bolzano ai 55 della Calabria. Tra le bambine la forbice è ancora più ampia: 15 anni in meno in Calabria rispetto al Trentino.

Nonostante il sistema sanitario italiano sia uno dei migliori del mondo, ci sono enormi differenze a livello regionale, aggravate dai due anni di pandemia.

Diritti dei bambini: la salute è il primo dell’elenco

Le risposte alla domanda che dà il titolo al rapporto di Save the children Italia sono tutt’altro che positive: in Italia l’81,9 per cento dei bambini vive in zone inquinate dalle polveri sottili, più di un bambino su 3 nella fascia 3-10 anni è in sovrappeso e uno su 4 non pratica sport. E la povertà alimentare colpisce un bambino su 20 e la mensa scolastica non è un servizio essenziale gratuito.

In molte regioni, malattie diagnosticabili precocemente sono escluse dagli screening neonatali, mentre i ricoveri per patologie neuropsichiatriche infantili sono aumentati del 39,5% tra il 2019 e il 2021: le prime due cause sono psicosi e disturbi del comportamento alimentare.