Gero La Rocca, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria in Sicilia, fotografa per il Qds lo stato del comparto turistico isolano e idee e le strategie per uscire dal tunnel.
Le imprese che lavorano nel settore turistico affrontano una crisi senza precedenti. Quali sono i numeri in vostro possesso?
“Il turismo, ormai è assolutamente acclarato, è il settore che ha subito uno dei maggiori disastri economici. Secondo una recente stima dell’istituto Demoskopika, soltanto da gennaio ad agosto la Sicilia ha perso 2,2 milioni di arrivi e 6,8 milioni di presenze, con un calo rispetto allo stesso periodo del 2019 che si aggira intorno al 60 per cento. Dato che fa dell’Isola la seconda Regione d’Italia per perdite dopo il Veneto. E l’anno si è chiuso con un crollo definitivo. È presto ancora per i numeri, ma il blocco generalizzato ha azzerato le presenze turistiche”.
I giovani imprenditori appaiono i più dinamici e pronti a ideare strategie per uscire dal tunnel: quali esempi si sente di citare come virtuosi per risollevare il turismo isolano?
“I giovani, per loro natura, sono sempre i più ricettivi nel cogliere le nuove opportunità. È per questo che anche in un momento nefasto come quello che stiamo vivendo, i giovani imprenditori si sono rimboccati le maniche. Una cosa è evidente: occorre cambiare il modo di pensare al turismo. E la chiave di volta sta sempre nell’innovazione. Non a caso, si sente sempre più frequentemente parlare di ‘smarttourism’, ovvero l’utilizzo della tecnologia al servizio dell’intera filiera, e per ripartire, tengo a sottolinearlo, bisogna pensare al settore in maniera industriale e interconnessa. Parcellizzazione e frammentazione, che fin qui l’hanno purtroppo fatta da padrone, dovrebbero restare un ricordo lontano”.
Alcuni giovani imprenditori provano a selezionare il personale che si spera possa essere impegnato nella stagione estiva con colloqui online. Come valuta l’iniziativa? Cosa c’è da aspettarsi in termini occupazionali nel breve termine?
“Ormai l’utilizzo delle piattaforme informatiche è diventato imprescindibile. Il distanziamento sociale ci ha infatti imposto nuovi standard comportamentali. Online ormai si fanno i colloqui, così come i webinar, le riunioni e persino le manifestazioni fieristiche. Credo che una ripresa dell’occupazione possa ipotizzarsi in vista della stagione estiva, quando anche la campagna vaccinale dovrebbe essere a uno stadio più avanzato”.
Adriano Agatino Zuccaro