Il conto per il Giro d’Italia perso nel 2018 con l’impresa di Froome al Colle delle Finestre è sempre aperto. Simon Yates, quel boccone amaro, non l’ha ancora certo digerito. E per farlo si è presentato a questa corsa rosa, partita dall’Ungheria, con le giuste motivazioni.
Simon Yates trionfa nella cronometro di Budapest, regolando di appena 3 secondi la maglia rosa, Mathieu Van der Poel, straordinario anche oggi pomeriggio per esplosività e potenza. Yates, insomma, cala subito l’asso di cuori e presenta il conto ai rivali per la vittoria finale.
E per un’analogia, dopo la tappa di domani che chiude il trittico magiaro, l’inglese della Bike Exchange si presenterà ai nastri di partenza dell’Avola-Etna con credenziali di tutto rispetto.
Proprio sulle rampe del Valentino, Yates, secondo all’arrivo di quella tappa dietro Chaves, indossò la maglia rosa che onorò per tutto il percorso, cedendola a Froome nel giorno dell’impresa del primo e del tracollo dell’allora leader della classifica. Simon Yates ha lanciato il guanto di sfida, che sembra aver accolto Tom Dumoulin che non è al Giro per fare da comprimario, come conferma la prova contro il tempo.
Chi tra ulteriori indicazioni utili è Vincenzo Nibali, il messinese regge bene sui nove chilometri, cede qualcosa nel finale, ma è senz’altro in condizione. Oggi lo Squalo dello Stretto conclude la crono in dodicesima posizione a 19’ e in classifica generale sale in undicesima posizione a soli 30 secondi dal leader della classifica. La voglia di crederci e di provarci sta proprio in queste prime tappe. Non starà di certo a guardare, ne siamo certi.