Ciclismo

Giro d’Italia, Hirt trionfa all’Aprica. Nibali: “Sono andato in gestione”

Il colpo del ceco Jan Hirt, compagno di squadra di Domenico Pozzovivo, suggella una delle tappe più incerte per i diversi capovolgimenti di fronte che l’hanno contraddistinta nel finale conclusosi ad Aprica, dopo 202 chilometri. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Thymen Arensman (Team DSM) e Jai Hindley (Bora-Hansgrohe). Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) conserva il primato per appena  3″ su Jai Hindley (Bora-Hansgrohe), dopo che quest’ultimo ha guadagnato 4″ di abbuono sul traguardo, guadagnandosi così di diritto il rango di possibile favorita per la vittoria finale. Vincenzo Nibali sale in quinta posizione nella generale, dopo essere arrivato al nono posto nella classifica di tappa.

La gara

Ci si gioca il Giro sui secondi. Nel giorno del Mortirolo non mancano i colpi di scena. Dopo la giornata di riposo lo spettacolo non è mancato. La corsa regala grandi emozioni. Sul Valico di Santa Cristina – che si percorre per la quarta volta (1991, 1994 e 1999 le altre esperienze), esplode la corsa. In sei chilometri, con punte che non scendono mai sotto il dieci per cento, succede di tutto. Anticipa lo scatto Lennard Kanma. Il suo passo è senz’altro imponente, ma è un fuoco di paglia. Il tedesco, vincitore della tappa sull’Etna, anticipa tutti. Chilometro dopo chilometro guadagna sino a cinquanta secondi, ma non basteranno perché nel momento più difficile spegne l’interruttore. Hirt, Carty, Valverde e Arensman provano a risalire. Alle spalle, il gruppo è tirato dalla Bahrain Victorius di Mikel Landa che blocca Poels, che era nella fuga principale, e lo ritrova nel momento più difficile.  La mossa è senz’altro azzeccata. Vincenzo Nibali sta disputando un grande Giro. La vitalità dimostrata sul Mortirolo e in discesa non era frutto del caso, ma sulle pendenze più rigide cede un po’, ma contiene il distacco dai big. Tra gli undici che rimangono sulle prime rampe del Valico Santa Cristina c’è anche Domenico Pozzovivo, caduto in discesa, senza subire danni ma sulla sua efficacia sul più bello viene meno. Landa, Carapaz e Hindley allungano e concluderanno la tappa a 1’ e 24”. In testa Hirt e Arensman completano ai meno 9 l’aggancio, staccando Kamna. Hirt ha un passo più suggestivo. In salita accelera, in discesa si prende i suoi rischi, con Arensman che prova a rientrare senza riuscirci. Vittoria meritata per Hirt, ennesimo capitolo di un Giro da applausi.

RISULTATO DI TAPPA
1 – Jan Hirt (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) – 202 km in 5h40’45’, alla media di 35.569 km/h
2 – Thymen Arensman (Team DSM) a 7″
3 – Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) a 1’24”

CLASSIFICA GENERALE
1 – Richard Carapaz (Ineos Grenadiers)
2 – Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) a 3” 
3 – João Pedro Almeida Gonçalves (UAE Team Emirates) a 44”

Nibali: “Oggi ho pagato, sono andato in gestione”

“Ho ceduto sulla seconda parte della salita e poi sono andato in gestione. La Bahrain oggi è stata veramente forte, ha imposto un ritmo alto e va bene così. Io sono arrivato qui, giorno dopo giorno stavo meglio, oggi invece ho pagato: per le prossime tappe è difficile, non si può dire”. Queste le parole di Vincenzo Nibali, corridore siciliano della Astana Qazaqstan, ai microfoni della Rai al termine della sedicesima tappa del Giro d’Italia 2022, la Salò-Aprica (Sforzato Wine Stage), di 202 chilometri.

Nunzio Currenti