La morte di Giuliana Faraci, 40 anni, sembra essere avvolta nel mistero. Non è ancora stato stabilito se la causa sia una banale intossicazione alimentare o un’influenza, fatto sta che nel giro di poche ore si è consumata la tragedia.
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I familiari, ovviamente, con il loro avvocato, Salvatore Mancuso, vogliono vederci chiaro. Hanno presentato un esposto e adesso la procura di Patti ha aperto un’indagine per omicidio colposo.
Gli inquirenti, dunque, stanno ricostruendo tutte le fasi dell’assistenza a Giuliana Faraci da parte del 118. Da quanto messo nero su bianco nella denuncia dei familiari della donna, quest’ultima avrebbe chiesto ai sanitari di essere portata in ospedale. Richiesta ripetuta anche dalla madre che la assisteva. Questa la novità trapelata nelle ultime ore mentre il pm Andrea Apollonio, coordinato dal procuratore capo Angelo Cavallo, continua gli accertamenti. La salma, in attesa dell’autopsia, è attualmente sotto sequestro all’ospedale di Patti.
Secondo quanto ricostruito dai parenti, la sera del 19 luglio Giuliana Faraci era andata a cena fuori con alcune amiche. Una di loro ha anche postato su Facebook le foto di lei, insieme a Giuliana e un’altra amica nel corso della serata.
Una volta rientrata a casa ha accusato il malore, con febbre, diarrea e vomito. L’unica del gruppo ad accusare tali sintomi. Quindi l’arrivo del 118 e la prima assistenza dei sanitari con una flebo e un elettrocardiogramma che avrebbe escluso cause cardiologiche. La mattina successiva il decesso, scoperto dalla madre. Il legale della famiglia ha già escluso consumo di sushi o altre tipologie di pesce crudo da parte della donna. Quella sera, la 40enne, come rivelato dai familiari e dalle amiche, ha mangiato linguine all’astice e fritto misto, così come le altre donne.
Le indagini, dunque, hanno i fari puntati anche sull’intervento del 118. I sanitari, secondo quanto ricostruito sarebbero arrivati a casa di Giuliana Faraci, a Sant’Agata di Militello intorno alle 17. L’hanno visitata, con degli esami diagnostici e dei parametri vitali assolutamente nella norma. Alla quarantenne è stata poi somministrata anche una flebo, dopo la quale si sarebbe sentita meglio. I sanitari, inoltre, avrebbero ovviamente invitato la paziente a richiamare in caso di bisogno. Purtroppo, però, non ce n’è stato il tempo.
Fonte foto: Facebook