Fisco

Giustizia tributaria, prima modifica alla riforma

ROMA – È entrata in vigore proprio qualche giorno fa, lo scorso 16 settembre. Parliamo della Legge n. 130 del 31 agosto 2022 contenente la Riforma della giustizia tributaria.
Eppure, a prescindere tutte le critiche che tale legge, frettolosamente predisposta, ha suscitato, si registra subito una prima modifica.

Riguarda la speciale definizione delle controversie pendenti in Corte di Cassazione di cui all’articolo 5 della predetta legge, controversie che, secondo il testo originale, dovevano essere pendenti alla data del 15 luglio 2022.

Ora, invece, anche a seguito della nuove disposizioni contenute nel “Decreto Aiuti” (decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50) convertito nella Legge del 15 luglio 2022 n. 91, pubblicata nella GU n. 164 del 15.07.2022, sembrerebbe che dalla disciplina della definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti innanzi alla Corte di Cassazione il requisito della pendenza delle liti fiscali alla data del 15 luglio 2022 non sia proprio tale data.

La data “spartiacque” diventa la data del 16 settembre 2022, ossia quella per le quali il ricorso per Cassazione è stato notificato alla controparte entro il 16 settembre 2022, purché alla data della presentazione della domanda non sia intervenuta una sentenza definitiva.

In verità si tratta di una interpretazione autentica che consente che una sentenza, depositata entro il 15 luglio e non ancora impugnata, purché nei termini, possa rientrare nella definizione, a condizione che il ricorso sia tempestivamente notificato alla controparte entro il 16 settembre, data di entrata in vigore della riforma.

Attenzione, però. L’istanza ed il pagamento di quanto dovuto ai fini della definizione agevolata deve avvenire entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore delle legge. Ma poiché il 14 gennaio 2023 cade di sabato, gli adempimenti vengono automaticamente spostati al 16 gennaio 2023.